Al termine della cerimonia funebre la salma sarà trasferita a Thiene. Domani nel Duomo della città di origine del militare si terrà il funerale in forma privata
Matteo Miotto, 24 anni di Thiene, è la tredicesima vittima del 2010, la trentacinquesima dall’inizio della missione. Il fatto è avvenuto nel distretto del Gulistan, nell’ovest del Paese. Nel Gulistan (provincia di Farah), una delle zone più calde del settore affidato al controllo dei militari italiani, al confine con l’Helmand, dal primo settembre operano gli alpini del 7/o reggimento di Belluno, che costituiscono l’ossatura della Task force south east, composta anche da militari di altri reparti. Il 4 ottobre scorso, proprio nella valle del Gulistan, si verificò l’imboscata in cui morirono altri quattro soldati italiani. L’area affidata al controllo degli alpini, denominata Box Tripoli, era un tempo sotto comando statunitense.
Ieri l’autopsia sul corpo. Il direttore dell’Istituto di medicina legale dell’Università La Sapienza, Paolo Arbarello, ha fatto sapere che dall’autopsia risulta che Miotto sia morto sul colpo. “C’è stato un solo colpo che ha provocato una lesione che ha determinato la morte immediata – ha spiegato in un’intervista – qualunque soccorso non sarebbe valso a cambiare le cose”. Quanto all’equipaggiamento Arbarello ha osservato che era “assolutamente adeguato, c’erano tutte le protezioni adeguate, è stata una circostanza assolutamente sfortunata”.