Il governo non durerà a lungo. Forse non più di un anno. Lo prevede Umberto Bossi, secondo cui il 2011 riserverà delle sorprese. “Penso che a un certo punto bisogna andare a votare – ha detto nella notte il Senatùr, parlando con i giornalisti a Ponte di Legno (Brescia), dove ha trascorso l’ultimo dell’anno – Non ce la facciamo a reggere per un anno, un anno così non ce la facciamo”. Il leader leghista si è chiesto: “Come fa il povero Giulio Tremonti a fare la riforma del fisco? Una cosa è voler fare certe riforme come vuole Silvio Berlusconi, altro è poterle fare”. Parole più pessimiste quindi di quelle che Bossi aveva pronunciato solo qualche ora prima, quando, incontrando una trentina di simpatizzanti leghisti, aveva detto: “Mi ha telefonato ieri Berlusconi. Mi sa che i numeri li ha trovati: quando è il momento di andare a casa nessuno vuole”.
La vita breve del governo non metterà però a rischio il varo del federalismo. Il ministro delle Riforme è infatti fiducioso, anche perché “se non passa, la legislatura è finita. Viene meno il senso di stare qui”. Bossi ha poi chiarito:“Non sono pessimista, né ottimista, ma realista. Basta chiacchiere: o ci sono i numeri per fare le riforme o non si può andare avanti”. E per avere i numeri, il presidente del Consiglio non può certo chiedere aiuto all’opposizione: “Berlusconi che chiede i voti alla sinistra? – si è domandato il segretario della Lega – Figurati! Gli costerebbe moltissimo. Noi siamo gli unici che sono riusciti a fare accordi con la sinistra”.
Positivo il commento di Bossi sul messaggio del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: ”Un completo riassunto dei tanti problemi insoluti del nostro Paese, tra i quali la disoccupazione giovanile”. Problemi per i quali “il governo sta individuando le opportune soluzioni”. Però secondo Bossi, che dopo il discorso del Capo dello Stato ha sentito telefonicamente Berlusconi, “le riforme che chiede il presidente della Repubblica sono difficili da fare prima di una tornata elettorale”.
Sui due ventenni accusati dell’attentato alla sede della Lega di Gemonio, il paese in cui il segretario del Carroccio vive con la famiglia, Bossi ha detto: ”I miei figli li conoscono. Mi hanno detto che le loro famiglie dovrebbero essere leghiste”. Per questo in casa del Senatùr c’è chi non è certo che siano stati loro a far esplodere i petardi: un atto che “non è stata una cosa tanto grave, quanto un messaggio che va bastonato”.
Nella sua conversazione con i giornalisti Bossi ha anche parlato di Matteo Miotto, l’alpino di 24 anni ucciso ieri in Afghanistan: “Il problema è che quelli che non tornano sono troppi. Il Paese non è contento, ma se gli Stati Uniti non fossero andati in Afghanistan avremmo il terrorismo in tutta Europa”.
Il governo non durerà a lungo, prevede Umberto Bossi. Forse non più di un anno. “Penso che a un certo punto bisogna andare a votare – ha detto nella notte il Senatùr, parlando con i giornalisti a Ponte di Legno, dove ha trascorso l’ultimo dell’anno – Non ce la facciamo a reggere per un anno, un anno così non ce la facciamo”. Il leader leghista si è chiesto: “Come fa il povero Giulio Tremonti a fare la riforma del fisco? Una cosa è voler fare certe riforme come vuole Silvio Berlusconi, altro è poterle fare”. Parole più pessimiste di quelle che Bossi aveva pronunciato solo qualche ora prima, quando a una trentina di simpatizzanti che gli stavano facendo gli auguri aveva detto: “Mi ha telefonato ieri Berlusconi. Mi sa che i numeri li ha trovati: quando è il momento di andare a casa nessuno vuole”.
Il ministro delle Riforme è invece più fiducioso sul varo del federalismo, anche perché “se non passa, la legislatura è finita. Viene meno il senso di stare qui”, secondo Bossi che ha chiarito:“Non sono pessimista, né ottimista, ma realista. Basta chiacchiere: o ci sono i numeri per fare le riforme o non si può andare avanti”.
E per avere i numeri il premier non può certo chiedere aiuto all’opposizione: “Berlusconi che chiede i voti alla sinistra? – ha commentato il segretario della Lega – Figurati! Gli costerebbe moltissimo. Noi siamo gli unici che sono riusciti a fare accordi con la sinistra”. Bossi ha poi commentato il messaggio del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: ”Un completo riassunto dei tanti problemi insoluti del nostro Paese, tra i quali la disoccupazione giovanile”. E poi ha aggiunto che “il governo sta individuando le opportune soluzioni”. Però secondo Bossi, che dopo il discorso di Napolitano ha sentito telefonicamente Berlusconi, “le riforme che chiede il presidente della Repubblica sono difficili da fare prima di una tornata elettorale”.
Nella sua conversazione con i giornalisti il Senatùr ha anche parlato di Matteo Miotto, l’alpino di 24 anni morto ieri in Afghanistan: “Il problema è che quelli che non tornano sono troppi. Il Paese non è contento, ma se gli Stati Uniti non fossero andati in Afghanistan avremmo il terrorismo in tutta Europa”.