Di grande importanza è la parte live del progetto, che dopo gli appuntamenti al Premio Tenco e al Mei vede ora una ricca serie di date: la prima è prevista il 13 dicembre in Rockfiles, la trasmissione di Ezio Guaitamacchi su Radiolifegate in diretta dalla Salumeria della Musica di Milano, che ospiterà Roberta Carrieri, Ettore Giuradei, Petrina e Piji. Si continuerà a gennaio, il 6 a Milano alla Casa 139 con Roberta Di Lorenzo, Dino Fumaretto e Alessio Lega ed il 19 gennaio al The Place di Roma con Cordepazze, Alessandro Orlando Graziano, Jang Senato, Piji. Il 21 gennaio Radio2 trasmetterà una serata dal vivo dalla Sala A di Via Asiago, curata da Gerardo Panno per Radio2 Live e a cui parteciperanno Beatrice Antolini, Brunori Sas, Denise, Dente e Mariposa. Il 29 gennaio sarà il FolkClub di Torino ad ospitare Roberta Di Lorenzo, Alessandro Orlando Graziano e Samuel Katarro nell’ambito della rassegna “Assaggi d’Autore“. Il 12 febbraio altri artisti saranno ospiti del Premio Bindi (edizione “Winter”) al Covo di Nordest di Santa Margherita Ligure.
Il progetto è il frutto di un lavoro a quattro tra Giordano Sangiorgi, il giornalista Enrico Deregibus, l’organizzatore del Premio Tenco Enrico De Angelis e il produttore discografico Toni Verona.
Abbiamo incontrato Giordano Sangiorgi, l’organizzatore della storica kermesse indipendente di Faenza, il MEI, per avere delucidazioni sulla manifestazione e – per gli artisti che hanno difficoltà ad emergere – chiesto qualche consiglio per uscire dall’ombra.
– Come vengono scelti i musicisti under 40? Quali sono i parametri?
Intanto si tratta di un progetto che vuole andare oltre il doppio cd e vuole aggregare nei prossimi step ancora tanti altri artisti e band legati alla nuova musica d’autore che per mille motivi ancora non ci sono entrati. Non ci sono esclusi quindi in via definitiva nei percorsi futuri che faremo perché vogliamo dare voce alla nuova generazione della musica d’autore che in questo periodo è veramente tra le migliori degli ultimi 40 anni. Tanto che vediamo qui i nuovi grandi eredi della tradizionale canzone d’autore italiana. E’ stata una scelta difficile, ne avremmo messi almeno il doppio, ma un doppio cd non poteva contenere più di 36 brani, insomma più di quelli che sono dentro e oggi ancora altri che si stanno affacciando. Vuole essere solo un esempio del movimento amplissimo che c’è nel nostro paese nella nuova musica d’autore che sta vivendo una delle stagioni più felici anche oltre quella della metà degli anni ’70 a cui noi vogliamo dare voce.
– Qual è lo scopo del progetto?
Lo scopo è quello di fare conoscere la realtà indipendente ed emergente della nuova canzone d’autore anche per fare conoscere attraverso la lettura dei testi, oltre che attraverso l’ascolto dei diversi stili musicali, la realtà della nostra nuova generazione, una realtà cancellata dai grandi media che attraverso la proposta della solita musica pop non racconta più le storie di vita (e difficoltà) quotidiana dei giovani d’oggi
– Cosa consigli ai giovani artisti che non sanno come muoversi in un mercato sempre più saturo? Cosa dovrebbero fare per poter emergere?
E’ necessario spostare l’asticella della emersione. I mercati stanno cambiando radicalmente e tra poco andremo verso un mercato globale fatto da un pugno di grandi case discografiche mondiali che venderanno in tutto il mondo lo stesso prodotto con qualche centinaio edi grandi artisti noti in tutto il pianeta. A contrastare questa omologazione ci saranno decine di migliaia di star di nicchia, indipendenti ed emergenti, ognuno legato a un proprio genere e stile, che avranno nelle comunità online e nelle comunità territoriali i loro nuovi fan e mecenati che sosterranno in modo costante e continuativo i loro artisti di nicchia preferiti con numeri che potranno andare dai 1000 fan in su che permetteranno all’artista di vivere della sua arte musicale. C’è quindi oggi paradossalmente più spazio per emergere di un tempo per tantissimi anche se in una forma diversa e diventando, ogni artista, autoproduzione di se stesso con una propria crew di amici che seguirà tutti i processi produttivi dell’artista; dal cd al live, dal merchandising alla presenza a online e da tante altre collaborazioni nelle altre discipline artistiche e culturali come il cinema, il video, la letteratura e tanto altro ancora.
Tra le battaglie da fare affinché tutto il settore dei giovani artisti indipendenti ed emergenti possa sempre più emergere vi è la battaglia per avere le risorse dai distributori della musica online e attraverso i telefonini e altre forme affinché le grandi strutture multinazionali paghino anche agli artisti più piccoli quello che producono (traffico, visite, visibilità, dati etc.) oltre a lavorare per una Siae sempre più democratica nella distribuzione dei diritti primari e secondari con un fondo importante a favore degli artisti esordienti e dei festival che li promuovono oltre che trovare sempre più spazio nei grandi media tv e radio. Per il resto invito a partecipare a tutte le manifestazioni che si presentano per potersi misurare con operatori, critici, giurie, giornalisti e pubblico e capire la risposta che riceve la propria proposta. Bisogna poi pensare che oggi partecipare a una manifestazione non è più solo salire su un palco e fare un brano ma fare su questo tutto ciò che ci gira intorno: tenere rapporti con tutti quelli che sono presenti, scambiare esperienze e fare nascere nuove cose, girare immagini di queste partecipazioni, invitare i propri fan. Insomma cercare di tirare fuori da ogni più piccola esperienza il massimo di espressione artistica e il massimo di scambi e di rapporti che permettono di aprirsi e farsi conoscere ,mantenendo integra la propria identità.
C’è un forte bisogno di innovazione, ricerca e nuove idee dalle nuove generazioni. Anche nella musica c’è questa necessità urgente utile a dare un futuro diverso – e migliore – alla musica del nostro Paese. Ragazzi fatevi sotto!