Secondo il premier, la mancata estradizione di Battisti non influirà sulle buone relazioni con il Paese sudamericano. Intanto oggi sono in programma diverse iniziative per contestare la scelta di Lula
La mancata estradizione di Cesare Battisti è una vicenda che “non riguarda i buoni rapporti che abbiamo con il Brasile ma un caso di giustizia. Per cui i nostri rapporti con quel Paese non cambieranno a causa di questa situazione”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi al termine di un incontro con Alberto Torregiani, figlio di una delle vittime dell’ex terrorista rosso. Il premier ha poi aggiunto che “Battisiti ha rivestito di ideologia politica una sua realtà di criminale vero”.
E in in tutto il Paese è l’ora della mobilitazione. Previsti sit in davanti ai consolati brasiliani di Bari, Bologna, Milano, Napoli e Firenze. A Roma, davanti all’ambasciata del Brasile a Piazza Navona ci saranno esponenti di destra e sinistra, ma divisi sugli orari: scenderanno in piazza prima l’Udc, guidata da Lorenzo Cesa, a partire dalle 16, poi il Pd (ci saranno, tra gli altri, Gentiloni e Gasbarra) e l’Idv (partecipazione annunciata dal leader di Pietro).
Alle 18 e 30, arriveranno i manifestanti convocati dalla Gioventù Italiana, l’organizzazione giovanile de La Destra di Storace. A Milano, presidio organizzato dal Pdl, che ha risposto all’appello lanciato da Alberto Torregiani, responsabile nazionale del dipartimento giustizia del Movimento per l’Italia.
Intanto il ministro degli Esteri, Franco Frattini, ha oggi ricevuto insieme al sottosegretario Enzo Scotti l’ambasciatore italiano in Brasile, Gherardo La Francesca ed il rappresentante italiano presso l’Unione europea, Ferdinando Nelli Feroci, per esaminare i seguiti dell’azione giudiziaria del governo italiano in relazione al caso Cesare battisti e le ripercussioni in ambito europeo.