Il direttore del Tg1 lancia la nuova rubrica 'Media'. Una risposta al blog de ilfattoquotidiano.it dedicato ai servizi più "originali" del suo telegiornale
“A Minzoparade e attacchi vari risponderemo con una rubrica che, all’interno del tg, monitorerà cantonate e faziosità dei colleghi”. La colpa, dunque, è della rubrica in cui si stila la classifica dei servizi più “originali” del tg1: dal pezzo sul cane pirata della strada che investe un ciclista a Lecco, al servizio dedicato a Cercocebo, un esemplare di scimmia rarissima, nato a fine novembre nel Bioparco di Roma. Dal video su Charlie, lo scimpanzé tabagista a quello su Gunther, il pastore tedesco benestante e teutonico.
A giudicare l’idea di Minzolini sarà il pubblico. Intanto il direttorissimo, un giorno sì e un giorno no, è al centro di un nuovo caso. E non per gli ottimi risultati ottenuti dal suo telegiornale. L’ultima vicenda riguarda il reintegro alla conduzione di Tiziana Ferrario. “Ovviamente faremo ricorso”, annuncia Minzolini. “La sentenza – sostiene – è il frutto di un intreccio perverso fra politica, magistratura e baronati tv. Susanna Petruni e Francesco Giorgino, rimossi dalla conduzione da Giulio Borrelli e Clemente Mimun, non andarono dall’avvocato”.
Nessuna parola è stata spesa dal direttore per dare spiegazioni sulle note spese di cui ha parlato il Fatto quotidiano. Un’inchiesta che ha portato la Rai a compiere un’indagine interna sulle “spese di rappresentanza” fatte con la carta di credito aziendale. In 14 mesi Augusto Minzolini ha speso ben 86.680 euro. Soldi che sono stati utilizzati esclusivamente per pagare ristoranti, in Italia e all’estero. Un conto che supera di gran lunga i 60mila euro spesi per rappresentanza nel 2010 da tutti i direttori di primo riporto, cioè che dipendono dal direttore generale della Rai Mauro Masi, messi insieme: Minzolini, da solo, in 14 mesi è costato all’azienda 26mila euro in più dei suoi 31 colleghi.