Accordo raggiunto tra i Pink Floyd e la Emi, che attraverso la Capitol, è da sempre la loro casa discografica. I lavori firmati Barrett-Gilmour-Waters, potranno essere venduti in rete, ma nella loro interezza. Non sarà possibile acquistare singoli brani separatamente. Giusto? Sbagliato? Coerente? Conveniente?

Per cui: chi, vorrà ascoltare e mettere sul proprio lettore “Shine on you crazy diamond” dovrà acquistare per intero “Wish you were here” (che detto tra noi: male non gli farà).

I Pink Floyd non hanno mai concepito brani per la sola forma canzone, ogni nota dei loro album è il momento di un “unicum” artistico.

Quello raggiunto nelle scorse ore, è un accordo difficilmente replicable. Non vedo altri (eccezion fatta forse per i Radiohead) che possano far valere una clausola del genere e reggere successivamente all’impatto col mercato. Le canzoni sono ormai un prodotto alla stregua degli altri e vengono utilizzate in contesti diversissimi: suonerie, pubblicità, centralini, ascensori, centri commerciali…

Nel grande immaginario del rock i Pink Floyd sono ancora, e per fortuna, una cosa a parte. Questa clausola non permetterà gli infiniti spezzatini, continuando ad assicurare ai loro lavori quella dignità e quel rispetto che le grandi opere meritano.

Alla stessa maniera, guardare uno spezzone dei loro concerti su Youtube, ha poco senso. I loro mastodontici live sono stati la rappresentazione visiva dello spettacolo psichedelico. Vederne un frammento di pochi minuti, completamente estrapolato dal contesto, ha lo stesso valore di un filmato del tg.

Il comunicato rilasciato dalla Emi parla di una durata di 5 anni, al termine dei quali chissà se l’argine di interezza dell’opera potrà o sarà ancora mantenuto.

Un ultimo pensiero, dopo anni di disaccordo e di incomunicabilità su tutto, Gilmour, Waters e Mason, su questo aspetto si sono trovati d’accordo. Potranno tornare a parlarsi?

Pink Floyd: Niente spezzatino

Accordo raggiunto tra i Pink Floyd e la Emi, che attraverso la Capitol, è da sempre la loro casa discografica.

I lavori firmati Barrett-Gilmour-Waters, potranno essere venduti in rete, ma nella loro interezza. Non sarà possibile acquistare singoli brani separatamente.

Giusto? Sbagliato? Coerente? Conveniente?

Per cui: chi, vorrà ascoltare e mettere sul proprio lettore:”Shine on you crazy diamond” dovrà acquistare per intero: “Wish you were here” (che detto tra noi: male non gli farà).

I Pink Folyd non hanno mai concepito brani per la sola forma canzone, ogni nota dei loro album è il momento di un “unicum” artistico.

Quello raggiunto nelle scorse ore, è un accordo difficilmente replicable.

Non vedo altri (eccezion fatta forse per i Radiohead) che possano far valere una clausola del genere e reggere successivamente all’impatto col mercato. Le canzoni sono ormai un prodotto alla stregua degli altri e vengono utilizzate in contesti diversissimi: suonerie, pubblicità, centralini, ascensori, centri commerciali…

Nel grande immaginario del rock i Pink Floyd sono ancora, e per fortuna, una cosa a parte. Questa clausola non permetterà gli infiniti spezzatini, continuando ad assicurare ai loro lavori quella dignità e quel rispetto che le grandi opere meritano.

Alla stessa maniera, guardare uno spezzone dei loro concerti su youtube, ha poco senso. I loro mastodontici live sono stati la rappresentazione visiva dello spettacolo psichedelico. Vederne un frammento di pochi minuti, completamente estrapolato dal contesto, ha lo stesso valore di un filmato del tg.

Il comunicato rilasciato dalla Emi parla di una durata di 5 anni, al termine dei quali chissà se l’argine di interezza dell’opera potrà o sarà ancora mantenuto.

Un ultimo pensiero, dopo anni di disaccordo e di incomunicabilità su tutto, Gilmour, Waters e Mason, su questo aspetto si sono trovati d’accordo. Potranno tornare a parlarsi?

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Indignarsi come comandamento

next
Articolo Successivo

La Melisseide

next