Mario Adinolfi, giornalista ed ex candidato alle primarie del Pd, si sta da poco riprendendo dall’aggressione subita ieri sera a Roma intorno alle 23,30 nella zona dei Colli Portuensi. Da pochissimo ha ricevuto la comunicazione che i Carabinieri avrebbero identificato il suo aggressore.
Di chi si tratta?
E ‘ un ragazzo di Torrevecchia, di borgata. Hanno identificato il proprietario dello scooter ed è intestato al padre del ragazzo. L’uomo è del ’64 e il figlio non dovrebbe avere più di 17 o 18 anni al massimo. Mi piacerebbe tanto conoscere proprio la famiglia di questo giovane.
Perché?
Per tentare una conciliazione, di tipo morale. Far capire a loro che non voglio metterlo nei guai ma fargli prendere coscienza del gesto grave che ha commesso.
E i Carabinieri che le hanno consigliato?
Che forse il tentativo di conciliazione potrebbe non andare a buon fine. Che i genitori del ragazzo sono molto sulla difensiva. Ma io non dispero.
Lei è ancora convinto che potrebbe esserci un nesso tra l’aggressione e lo scambio verbale, duro, che ha avuto con Sallusti del Giornale ad Agorà sui Rai3?
Non dico che Sallusti sia il mandante morale, io credo che questi ragazzi non sappiano neanche chi sia Sallusti o Adinolfi. Dico solamente che dopo il pestaggio mi sono andato a rivedere il video della trasmissione su Youtube e vi erano pubblicati commenti e minacce pesanti sia nei miei confronti che nei confronti di Sallusti. Dico che si è innestato un brutto clima.
Allora perché l’avrebbero aggredita?
Mi hanno visto attraversare su via Gasparri, hanno fatto il gesto odioso di fare finta di investirmi. Io li ho mandati a quel paese e loro mi hanno subito circondato con quattro motorini sul marciapiede e li mi hanno apostrofato come il ‘ciccione di merda che va in tv’. E poi il ragazzo ha preso a colpirmi. Ecco penso che abbiano voluto colpire più il personaggio tv che il politico.
Solo uno la colpiva?
Sì e gli altri sette erano intorno compiaciuti. Comunque ho ben stampato nella mente il gesto che ha fatto per colpirmi con il casco al volto. La stessa identica manovra usata dall’aggressore del ragazzo minorenne negli scontri di piazza Venezia del 14 dicembre.
Erano giovani di destra?
Non so se siano ragazzi di destra. Certo il modo di vestire, i capelli, lo fanno pensare.
Dal Giornale qualcuno l’ha chiamata? Sallusti alle agenzie ha espresso la sua solidarietà e ha condannato il gesto…
A me direttamente nessuno ha chiamato ancora. E devo dire che mi aspetterei almeno una telefonata anche perché quando Sallusti fu definito a Ballarò da D’Alema ‘un mascalzone bugiardo’, io gli espressi la mia solidarietà. Ecco mi piacerebbe che lui facesse lo stesso adesso chiamandomi.
Lei tra l’altro con Sallusti si era scontrato verbalmente anche altre volte?
Sì poco prima di Agorà mi ero confrontato con lui ad Exit su La7. Oramai lui mi identifica come il testimonial delle nuove generazioni che lui etichetta come ‘piene di falliti e sfaccendati’. Ha un’idea tragicamente non intelligente dei giovani d’oggi.