Troppa gente malata di berlusconismo inconsapevole. A destra, a sinistra, in alto, in basso. Ovunque. Gente che vive la politica come una battaglia all’arma bianca. Che si nutre di certezze mettendo da parte i dubbi. Che sale sulle barricate comizianti riempiendosi la bocca del proprio narcisismo. Che si guarda allo specchio soddisfatta della propria faccia cattiva. Che sbraita senza argomentare. Che fa propaganda. Che tifa una squadra e pensa sia far politica. Che si dice laica ma è tutt’altro. Che vede comunisti o fascisti arrivare all’orizzonte. Gente che ha bisogno di essere senza diventare. Che non si libera dalle catene dell’appartenenza e dell’identità. Degli stereotipi. Dei pregiudizi. Dei dogmi. Gente che per sentirsi qualcuno ha bisogno di una divisa ideologica. Di una religione politica. Di preti e omelie. Che guarda alla massa e non all’individuo. Che dà del “voi” e non del tu. Gente che non capisce che per essere efficacemente antiberlusconiani in primo luogo non bisogna essere berlusconiani.

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