A voi l’ardua sentenza. Due squadre si fronteggiano.

1) Quelli del chissenefrega se D’Alema è andato a Saint Moritz… Ormai ci vanno tutti… (Tutti chi? Anche i cassaintegrati… Gli insegnanti? Gli operai? Non credo). E del non facciamo i moralisti… Mo’ se sei di sinistra puoi solo andare a Ovindoli e dintorni?

2) E gli altri. La politica è fatta anche di simboli e Saint Moritz è sempre stato il posto simbolo dei miliardari, di quelli che magari le tasse non le pagano proprio tutte, di quelli dei suvvoni, e di tutte quelle cose che fanno e hanno quelli che ti sbattono in faccia che hanno tanti tanti soldi… E quindi un leader della sinistra è meglio che non si faccia vedere mentre passeggia lì in compagnia di moglie e amico palazzinaro.

D’Alema si difende dicendo che il cachemire non è proprio cachemire, che le scarpe sono del centro commerciale, che la giacca a vento è vecchia, che non stava proprio lì, ma lì vicino. E’ così che si vede che D’Alema è un grande statista almeno come Bill Clinton… che disse che lui, sì, la canna se l’era fatta negli anni ’70, ma non aveva aspirato.

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