Un’altra vittima italiana in Afghanistan. E’ il caporalmaggiore Luca Sanna, dell’VIII reggimento alpini. Sanna aveva 33 anni ed era originario di Oristano. Sposato, aveva già compiuto un’altra missione in Afghanistan ed era ritenuto un militare “esperto”. E’ morto dopo essere rimasto gravemente ferito in uno scontro a fuoco all’interno di un avamposto italiano a Bala Murghab. Lo scontro ha causato il ferimento di un altro militare italiano.
”E’ stato ucciso da un terrorista in uniforme dell’esercito afgano” l’alpino Luca Sanna. Lo ha detto nel corso di una conferenza stampa il ministro della Difesa, Ignazio La Russa. Secondo La Russa, sono due le ipotesi ancora al vaglio degli investigatori: o che il terrorista non fosse un militare ma indossasse l’uniforme, oppure – “meno probabile” – che fosse un infiltrato nell’esercito afgano, arruolatosi proprio per compiere azioni di questo tipo. ”I fatti – ha ricostruito La Russa -sono avvenuti alle 12,05 ora italiana in un avamposto nella zona di Bala Murghab”, nella parte settentrionale della regione Ovest, a comando italiano. Il caporalmaggiore Luca Sanna e un suo commilitone “sono stati entrambi colpiti da un uomo che indossava una uniforme afgana e che si è avvicinato loro con uno stratagemma, forse manifestando problemi all’arma”. Dopo aver centrato Sanna alla testa e l’altro militare alla spalla, l’uomo “si è allontanato. Per questo – ha proseguito La Russa – non è possibile dire ora con certezza se fosse un terrorista che indossava una divisa o un vero e proprio infiltrato nell’esercito afgano. In un caso o nell’altro non si può parlare di fuoco amico, perchè è stato sicuramente fuoco nemico”.