Tutto il mondo parla dello scandalo del bunga bunga e delle minorenni di Silvio Berlusconi. Per il Vaticano prendono posizione la solita Famiglia Cristiana che fa “pornografia politica” e Avvenire, il quotidiano dei vescovi, mentre tace la Segreteria di Stato. Ecco il perché.

C’è posta per Te

Del mondo tutte quante le testate
raccontano ai lettor senza allusioni
come ad Arcore passa le serate
il presidente Silvio Berlusconi.

Ne parlan pure tutti gli italiani,
i “contro” criticando il malaffare,
i “pro” con occhiolino e battimani
perché… “beato lui che può scopare!”

Prudente, come sempre, è Madre Chiesa
che prende posizion con l’Avvenire,
ma è con Bertone in silenziosa attesa,
combattuta fra il dire ed il non dire.

In certi casi vale il Concordato
che al Vaticano vieta interferenze
negli affari dell’italiano Stato.
Le gerarchie son proprio delle lenze…

Ma poi ne sono chiare le ragioni:
frugando fra le carte di Spinelli
la Boccassini con le sue ispezioni
ritrovò sotto mille scartabelli

le buste indirizzate a ogni ragazza
che rende divertenti le serate
a chi nel bunga bunga la spupazza.
Oltre quelle alle gnocche destinate

c’eran due buste un po’ particolari
indirizzate a Papa Benedetto,
entrambe con importi miliardari
e di precisazioni un bel biglietto:

“Esenzion d’Ici per la Chiesa e il clero”,
“Quattrini per le Tue scuole private”.
Così ha puntato il puro Condottiero
sul silenzio papal sulle scopate.

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