Nel suo ultimo videomessaggio ai promotori della Libertà, Berlusconi afferma che i soldi elargiti con generosità a giovani e avvenenti fanciulle sono solo un aiuto senza secondi fini per ragazze in difficoltà. Il ritornello è noto e lo ripetono incessantemente in questi giorni tutte le persone più vicine al premier. Ultima in ordine di tempo Sabina Began, “ape regina” delle feste chez Berlusconi. Qualcuno ci crede. Qualcun altro no. Sicuramente non ci crede la 36enne napoletana del quartiere di Pianura Maria Rosaria D’Angelo. Vedova da tre anni, con tre figli, di cui due con problemi di salute, la signora D’Angelo vive in un tugurio di periferia talmente umido che gli armadi non riescono a proteggere i vestiti dall’acqua, non ha lavoro e sbarca il lunario pulendo le abitazioni di qualche parente.
Nei mesi scorsi – come riferisce il Corriere del Mezzogiorno – la D’Angelo ha scritto cinque lettere a Silvio Berlusconi esponendole il suo stato e chiedendo una mano per trovare un impiego che le consentisse di vivere e mantenere dignitosamente la sua famiglia. Berlusconi le ha risposto attraverso il parlamentare Valentino Valentini. In altri tempi, la risposta in sè sarebbe già un traguardo. Ma non quando il premier, e tutti attorno a lui, dicono di non riuscire a trattenere la propria generosità. Del resto, il contenuto della lettera di Palazzo Chigi è molto lontano dall’immagine creata da Began – “Berlusconi ama aiutare tutti. In Thailandia, per esempio, ha fatto scuole e orfanotrofi. Io potrei portare tutta la lista per dimostrare che non ha aiutato solo le ragazze” – il premier, per bocca di Valentini si è limitato a dire: “Il presidente del Consiglio non può occuparsi di situazioni personali”. Segue invito a rivolgersi ai servizi sociali.
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Signora D’Angelo, eppure lei credeva in Berlusconi.
“Sì, quando veniva a Napoli diceva che avrebbe aiutato questa città e i quartieri più poveri. Io l’ho anche votato. L’ho sempre votato”.
Ed ora non gli crede più.
“No, non gli credo. E’ un bugiardo, aiuta solo se stesso. Se davvero dice di volere dare a una mano alle ragazze in difficoltà, perché per me che ho davvero bisogno non ha fatto niente? Gli ho scritto tante volte, e non gli chiedevo soldi, ma solo la possibilità di avere un lavoro. E nelle lettere gli ho parlato di mio figlio più piccolo. Ha 4 anni e un soffio al cuore. La notte arriva a dire che vuole morire perché gli manca il papà e vuole riabbracciarlo in Paradiso… Io vorrei distrarlo, portarlo al cinema, all’Edelandia (il parco giochi a pagamento di Napoli, ndr) ma come faccio? Non posso permettermelo”.
E gli altri suoi figli?
“Il figlio grande ha 18 anni ed è disoccupato, soffre di ansia, giocava a calcio ma da quando ha perso il padre, che aveva solo 42 anni, ha smesso. Poi ho una ragazza di 15 anni, studentessa, che ha un prolasso alla valvola mitralica”.
Riuscite ad andare avanti?
“Prima avevo il reddito di cittadinanza, 350 euro al mese. Mi hanno tolto anche questo. L’ho pure scritto a Berlusconi”.
Perché si è rivolta al premier e non ad altre istituzioni?
“Gliel’ho detto, credevo in lui, sapevo che era così generoso… Comunque ho scritto anche al Cardinale Crescenzio Sepe”.
Le ha risposto?
“Sì. Ha detto che può aiutarmi attraverso la preghiera”.
Forse se lei fosse una soubrette di quelle invitate a cena ad Arcore e non una disoccupata di Napoli, da Berlusconi qualche aiuto lo avrebbe ricevuto.
“Quando vedo e sento certe cose mi mordo le mani… Ma io non vivo e non voglio vivere di questo pane. Le dirò: ho avuto proposte di altro tipo, non mi faccia specificare quali… ma io voglio vivere di un lavoro onesto ed è per questo che ho provato a contattare Berlusconi, se avessi potuto guadagnare soldi in altro modo mica gli avrei scritto… ”.