“Non appena sembra che le cose non possano andare peggio per Silvio Berlusconi, ecco che succede”. Così apre il The Economist sul “Rubygate” che sta insanguinando la vita politica, e non solo, del premier italiano Silvio Berlusconi. Ci va giù pesante il prestigioso settimanale inglese di attualità politica, economica e finanziaria, secondo il quale “non sarà facile questa volta far finta di niente”. Dopo aver ricordato che Berlusconi è “sopravvissuto per miracolo” al voto di sfiducia del Parlamento il mese scorso “corteggiando alcuni deputati dell’opposizione”, secondo The Economist “gli eventi di questa settimana fanno dubitare che ci riesca un’altra volta”. E poi ancora: “La concretezza delle accuse si rivelerà con il tempo. Ma quanto si sa al momento sarebbe sufficiente per costringerlo a dimettersi in molti altri Paesi democratici”.
LIBÉRACION – Eric Jozsef del quotidiano francese fa una panoramica completa di tre pagine sulle disgrazie del Premier italiano partendo dal caso D’Addario e dalle denuncie dell’ex moglie Veronica Lario (“Non posso restare con un uomo che frequenta minorenni”), passando dalla prima apparizione di Ruby spacciata per la nipote di Moubarak e senza risparmiare l’annosa querelle con l’ex compagno di merende Gianfranco Fini. “Il Presidente del Consiglio italiano è indebolito dall’inchiesta sulla sua relazione con la giovane prostituta marocchina. Rischia tre anni di prigione”.
INTERNATIONAL HERALD TRIBUNE – “Un nuovo scandalo si aggiunge alla lista per un Berlusconi assediato. L’ultima indiscrezione sessuale mina ulteriormente la stabilità politica del Premier”, intitola il famoso quotidiano statunitense di proprietà del New York Times, secondo il quale la “moretta mozzafiato (Ruby) rappresenta solo una goccia nell’oceano”. Sempre secondo il quotidiano statunitense “in Italia, dove una facciata di moralità cattolica maschera un’alta tolleranza per condotte illecite, Mr Berlusconi ha resistito agli scandali per anni. Ma questa volta le cose potrebbero andare diversamente, visto che si trova di fronte a possibili imputazioni penali e ad intercettazioni che lo dipingono in un sordido mondo di orge e ricatti di prostitute”. Rachael Donadio, la giornalista dell’IHT, sottolinea come le intercettazioni rivelino “le intersezioni della politica con un sorta di cultura real-televisiva che Mr Berlsuconi ha creato negli ultimi decenni in veste di maggiore proprietario di emittenti Tv”. “Proprio queste intercettazioni – continua la Donadio – potrebbero contribuire a distruggere l’immagine da Superman che Berlusconi si è coltivato”.
EL MUNDO – Il secondo quotidiano nazionale spagnolo intitola a caratteri cubitali: “La decadenza dell’era Berlusconi. Ma il Premier si rifiuta di dimettersi nonostante i pubblici ministeri lo accusano di prostituzione minorile”. A colpire la giornalista iberica Irene Velasco, alcune intercettazioni secondo le quali alle feste arcoriane “c’erano diversi tipi di ragazze, tra cui una sudamericana che non parlava italiano e veniva da una favelas”.