Nadia Macrì non è una testimone falsa, ma imprecisa sulle date. E’ quanto emerge dagli interrogatori tenuti oggi in procura a Milano, dove la escort di Reggio Emilia è stata sentita dal pool che indaga sul caso Ruby. La Macrì, infatti, contrariamente a quanto affermato durante la trasmissione Annozero, non è stata ad Arcore nei giorni in cui anche Ruby era ospite di Berlusconi (dal 24 al 26 aprile). I tabulati telefonici però dicono che la ragazza a villa San Martino ci è stata eccome. Semplicemente, in un periodo successivo. Più precisamente, come risulta a ilfattoquotidiano.it, il 9 maggio 2010. Domenica. Le cronache raccontano che quel giorno Berlusconi era in stretto contratto telefonico con i leader europei mentre a Bruxelles, al vertice Ecofin, si discuteva il maxi piano per salvare i paesi in difficoltà della zona Euro. Il giorno precedente, l’8 maggio, il premier aveva partecipato a un’udienza a Milano per stabilire i termini economici della separazione dalla moglie Veronica Lario.
Nella sua ricostruzione ad Annozero, probabilmente, la Macrì ha confuso Ruby con un’altra ragazza. In effetti, non risulta che Ruby fosse ad Arcore il 9 maggio. La escort di Reggio Emilia accetta il fatto di aver sbagliato data, anche se, interpellata da ilfattoquotidiano.it, sostiene che l’importante sia aver dimostrato che è stata a Villa San Martino: “Non sono tanto sicura che fosse maggio, ma gli investigatori mi hanno aiutato a ricostruire le mie deposizioni provando che sono stata ad Arcore a maggio. Quindi ci credo. Anzi, per me l’importante è che si sia comunque dimostrato che ad Arcore ci sono stata. E confermo tutto. La prestazione sessuale e il pagamento di 5mila euro”. Il fatto che la data fosse proprio quella del 9 maggio è provata da un particolare ricordato proprio dalla Macrì: “Quel giorno pioveva”. Il 9 maggio, in effetti, in Lombardia c’era pioggia battente, mentre il 24 aprile era nuvoloso.
Le parole della Macrì, dunque, se dimostrate, non serviranno nell’inchiesta per prostituzione minorile che vede indagato il presidente del Consiglio, ma eventualmente in quella contro Lele Mora, Emilio Fede e Nicole Minetti per induzione alla prostituzione. Proprio il direttore del Tg4 ieri in tv aveva implicitamente confermato che Berlusconi e la escort di Reggio Emilia si conoscevano, dicendo che la triste storia della Macrì aveva “impietosito il premier”.
”Abbiamo sentito due volte Nadia Macrì e abbiamo sottoposto ad attenta verifica tutte le sue dichiarazioni”, anche quelle rese davanti ai magistrati di Palermo, ha dichiarato oggi il procuratore della Repubblica di Milano, Edmondo Bruti Liberati, a proposito delle affermazioni fatte dalla escort nell’ambito dell’inchiesta sul caso Ruby. Il Procuratore ha inoltre spiegato che nei prossimi giorni verrà deciso se inserire i verbali con le dichiarazioni della Macrì nella richiesta di processo con rito immediato per Silvio Berlusconi, indagato per concussione e prostituzione minorile. Bruti inoltre ha affermato di non aver intenzione di esprimere valutazioni sull’attendibilità della ragazza. “Le somme – ha affermato – le tireremo prossimamente e non intendo anticipare nulla”. E a chi ha chiesto se i reati ipotizzati nei confronti del premier siano rimasti gli stessi, il procuratore ha risposto con un “lo vedremo quando faremo la richiesta di giudizio”.