Io non ne sapevo niente e quel comunista di mio padre mi aveva nascosto l’esistenza di un parente mezzo frate, missionario nel continente africano. E fin da ragazzo, come immagino molti di voi, avevo posizionato fiducioso tutte le mie laiche certezze sul rassicurante ed eroico “finirò nel nulla insieme al tutto”. Concetto capace di una fondante alleanza con le stelle, i soli e la materia, che giocoforza si trasforma e ritrasforma in energia. E via avanti così per infinite reazioni, ben lontano tutto questo dalle infinite erezioni di B. e da quell’inferno putrescente.
Io, con i miei giovani convinci-menti, mi ero sinceramente innamorato di tante idee: intorno alla libertà dei popoli, allo spezzatino con le patate, ai carciofi al tegame e alla possibilità che ci si potesse intendere sull’infinità di creative creazioni di civiltà odierne come nei bilioni di anni luce a venire, con i loro perché e i loro percome.
Big-Bang come uno sparo per una corsa che solo apparentemente è infinita ma invece è un susseguirsi di eterne corse per delle eterne Olimpiadi che ogni quattro Ere vedranno, ricomprimendosi e riesplodendo, astri con tutti i meravigliosi colori.
Vita sensuale di un eros innamorato, lontano dallo squallore del potere onanistico solo e solo capace di violenza e violenza sessuale.
Io non sapevo niente, poi è arrivato questo pazzo di missionario insieme a una sua amica sciamana. Mi hanno raccontato di certe piume colorate, che insieme a certe conchiglie gettate a terra sono state capaci di far raccontare loro il prossimo futuro. E poi mi hanno parlato di clessidre esplose ad Alessandria, ovviamente d’Egitto, in Sudan come in Marocco e, pare, anche in Belgio e non ricordo più dove.
Insomma, credetemi, il tempo sta per scadere. E per farla breve questi segni e sogni e molti altri danno certezza non di un secondo Diluvio Universale ma di molti cambi di governo. Questi segni e sogni, nonostante le mie convinzioni, mi hanno introdotto al vedo, credo e mi hanno permesso un personale e laico ottimistico “m’illumino d’immenso”.
Senza alcuna paura, aiutiamoci fissando 5 regole da cui ripartire. Io da parte mia ne parlerò a un amico tunisino, a un amico albanese e chiederò senza se e senza ma di parlarne, in segno di necessaria e sacrosanta condivisione, dentro Mirafiori, lontano dal loro sentirsi “come d’autunno, sugli alberi, le foglie”.
Insomma, parliamo, scriviamo e con-dividi-amo queste benedette 5 regole, che la sciamana ha poco tempo e mi ha giurato che le immergerà in un bicchiere di birra piena di lieviti che arricchirà con polvere di ebano, con due grani di couscous e che le berrà per certa preghiera, per noi e per i nostri sogni. Se questo non vi risultasse troppo credibile, accendete un televisore per poi far finta di ascoltare un telegiornale.
Senza perdere tempo rimango in attesa.