Il contenuto degli atti inviati dalgoverno di Santa Lucia circa la titolarità delle società off-shore che si sono succedute nella proprietà dell’immobile di Montercarlo ereditato da An nel 1999 “appare del tutto irrilevante circa il ‘thema decidendum'”. E’ quanto sostiene la procura di Roma nelle deduzioni che hanno accompagnato la trasmissione degli atti al gip che dovrà pronunciarsi sull’opposizione alla richiesta di archiviazione delle posizioni di Gianfranco Fini e di Vincenzo Pontone.
Dai magistrati arriva una nota di chiarezza in merito all’utilità o meno dei documenti. Il Pdl, ritenendoli validi, ha anche oggi invocato con forza le dimissioni di Gianfranco Fini da Presidente della Camera ma è stato Umberto Bossi, a sorpresa, a tentare di smorzare lo scontro. “Io penso che bisogna fare meno casino e abbassare i toni” ha detto il leader del Carroccio. “Il mondo – ha spiegato Bossi – è diviso in due, io faccio parte di un mondo e penso che bisogna fare meno casino e abbassare i toni”.
Il senatùr è intervenuto in contrasto con le dichiarazioni del Pdl che stamani è tornato con forza sull’argomento. Ad aprire il fuoco di nuovo il premier Silvio Berlusconi che, durante il consiglio dei ministri ha ribadito ai suoi: “Fini non può essere il capo di una fazione e il presidente della Camera, si deve dimettere”. A farsi portavoce è stato il ministro Sandro Bondi durante una telefonata con Maurizio Belpietro nel corso di una trasmissione su Canale 5. “E’ stato lo stesso Fini a dire che se le notizie sulla casa di Montecarlo fossero state vere, si sarebbe dimesso. Ma la questione fondamentale che è di fronte agli occhi di tutti, anche dell’opposizione, è che non si può essere capo di un partito e presidente della Camera. Non è mai avvenuto nella storia del nostro paese. Oltre tutto chiede le dimissioni del presidente Consiglio. Non si era mai visto”, secondo Bondi.
Immediata la replica del capogruppo alla Camera di Futuro e Libertà, Italo Bocchino. “Berlusconi ritiene una anomalia che Fini gli abbia chiesto le dimissioni, ma la vera anomalia sta nella sua richiesta al presidente della Camera”, ha detto. “Fini è membro del Parlamento e come tutti ha il diritto di chiedere le dimissioni del premier – spiega Bocchino – è invece assurdo che il Capo del governo chieda le dimissioni di chi presiede un istituzione che difende l’operato del Parlamento. Berlusconi ancora non conosce le regole basilari della democrazia”.
In difesa del Presidente della Camera si è espresso anche l’Udc. “L’offensiva contro Fini è spuntata: non solo perché è improponibile un parallelo tra il presunto scandalo della casa di Montecarlo e l’acclarato scandalo del casino di Arcore, ma soprattutto perché Fini ha sempre rispettato qualsiasi giudizio della magistratura, che ha archiviato il caso, mentre Berlusconi appunto alla magistratura ha dichiarato guerra”, ha detto Ferdinando Adornato (Udc), nella sua relazione introduttiva dei lavori del coordinamento del Nuovo Polo per l’Italia a Todi. “Perciò – ha aggiunto – da deputati, prima ancora che da alleati, va la nostra solidarietà al presidente Fini la cui conduzione superpartes dell’aula non può essere messa in discussione da nessuno”.