Adesso viene fuori che Nicole Minetti voleva invece fare una vita normale: Voglio fidanzarmi, sposarmi, avere i bambini, la casa, dice. E allora viene spontaneo chiedersi: ma chi l’ha costretta a infilarsi in questo vicolo cieco?

Adesso viene fuori che si lamenta di tutto. Non le piace fare politica (“Sta roba è una roba che ti rovina la vita, ti rovina i rapporti, ti logora. Devi avere un pelo sullo stomaco come una casa. Devi litigare con tutti, metterla nel culo a quello di fianco a te, a quello dietro…”), non vorrebbe fare la parlamentare perché non vuole andare a Roma (“Per duemila euro in più al mese” non vale la pena lasciare Milano, la palestre e il pass per le corsie preferenziali).

Adesso viene fuori che ce l’ha pure con  Berlusconi (“E’ un pezzo di merda, gli fa comodo mettere te e me in Parlamento perché dice ‘Bene, me le sono levate dai coglioni, lo stipendio ora lo paga lo Stato'”), si lamenta che lui  ha comprato una casa da 1,2 milioni di euro a un’altra ragazza e a lei niente (“Non me fotte un cazzo se lui è il presidente del Consiglio. E’ un vecchio e basta. A me non me ne frega niente, non mi faccio prendere per il culo, si sta comportando da pezzo di merda pur di salvare il suo culo flaccido”).

La prima cosa che la signorina dovrebbe fare è dimettersi, lasciare il posto e i 13mila euro di stipendio. Sarebbe gesto gradito se rendesse anche quelli che ha preso immeritatamente finora.
Poi potrebbe presentarsi dai giudici il 1 febbraio e raccontare la verità, tutto quello che veramente sa, ha fatto e ha visto.
Poi trovarsi un lavoro di cassiera o in un call center a 800 euro al mese e da lì ripartire.
Allora forse potrebbe trovare un bravo ragazzo, fidanzarsi, sposarsi, avere i bambini, fare casetta, eccetera…

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