Politica

B. attacca i magistrati e si mostra sicuro<br/>ma crolla nei sondaggi

Berlusconi mostra i muscoli, attacca i pm e si presenta sicuro, ma per la prima volta i sondaggi lo danno in calo, anzi, in crollo. Ieri sera il premier è intervenuto alla festa di compleanno della deputata del Pdl Pina Castiello. Ha fatto battute, cantato canzoni, c’è scappata anche l’ironia: “Stasera bunga bunga per tutti”. Poi però la festa è finita, e Berlusconi è tornato a masticare amaro sui suoi problemi giudiziari: “L’Italia – ha detto – si è consegnata alla magistratura che ha creduto di poter diventare un potere e questo è qualcosa che in questo momento produce degli effetti che io non voglio commentare perché userei parole necessariamente forti ma che la generalità dei cittadini italiani ha ben capito essere qualcosa di indecente”. Poi ha aggiunto: “Io non ho nessun timore di questi processi perché le accuse non solo sono infondate, ma addirittura ridicole”.

Non è esattamente così. Ma se della fondatezza delle accuse decideranno i giudici, almeno a guardare i sondaggi i cittadini una idea della questione se la sono fatta, e per la prima volta dall’inizio dello scandalo Ruby, il premier è in discesa nei sondaggi. L’ultimo, commissionato da Repubblica a Ipr marketing, vede il premier addirittura in crollo, con il dato di fiducia al 35 per cento, meno cinque rispetto a dieci giorni fa. Un dato che combacia con tutte le altre rilevazioni dell’ultima settimana, in cui la fiducia al premier oscilla tra il 31 per cento (Swg) e il 36 per cento (Mannheimer). La tendenza – dice Ipr – intacca leggermente i voti del Pdl, fermo al 29,5 per cento ma va a colpire pesantemente la fascia di elettori indecisi e astenuti. Secondo il sondaggio, infatti, ad oggi solo il 58 per cento degli elettori andrebbe alle urne convinto della propria scelta.

Il dato coincide con un’altra rilevazione, quella condotta dall’Ipsos per la trasimissione di Giovanni Floris, Ballarò. Un dato su tutti: se oggi si andasse al voto e tutta l’opposizione si schierasse compatta in una coalizione di ‘liberazione nazionale’ il totale dei consensi supererebbe il 50 per cento e per Berlusconi sarebbe politicamente la fine. Del resto, per il 53 per cento degli intervistati l’immagine del presidente del Consiglio è stata compromessa dalle inchieste in corso.