Il premier a Bruxelles: "Siamo una Repubblica giudiziaria, commissariata dalle Procure". Inoltre: "I sondaggi mi danno al 51%, quindi sono il leader europeo più apprezzato dai suoi concittadini"
A meno di una settimana dall’appello del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi a Bersani per un piano economico bipartisan, il premier abbandona subito la linea del dialogo: ”Ormai siamo una Repubblica giudiziaria, commissariata dalle Procure”. Al suo arrivo al vertice europeo, il premier attacca i magistrati e l’opposizione: “Siamo sfortunati. Abbiamo ancora una opposizione non socialdemocratica che vota sempre contro, che dice sempre no a tutte le proposte della maggioranza e va contro gli interessi del Paese”. “Questo elemento fa sì che il nostro Paese non sia in linea con gli altri”.
Il premier ha assicurato di “non temere scontri con il Quirinale” dopo il varo del decreto sul federalismo. ”Si è confermato che abbiamo una maggioranza per potere lavorare” e “credo che potremo lavorare bene su molti temi anche per riforme importanti per il Paese”, ha detto tornando sul voto di ieri e sottolineando che da quando nella maggioranza è uscita la componente finiana di Futuro e Libertà è “più facile lavorare”.”Il federalismo era il target più importante della Lega quindi mi è sembrato assolutamente logico e naturale, oltre che in perfetta aderenza con le leggi e i regolamenti parlamentari, avendo ottenuto un voto favorevole in una commissione al Senato e poi con un nulla di fatto, con un 15 a 15 nella bicamerale, di procedere all’emanazione del decreto”, ha detto il premier sul federalismo fiscale.
”Io mi sono sempre difeso – ha premesso il premier – sono il soggetto universale che è si è difeso di più perchè è stato di più attaccato. Credo siano 2.568 le udienze che sono state necessarie per ottenere 10 assoluzioni e 14 archiviazioni”.”Quindi non c’è nessuno nella storia di nessun Paese al mondo che è stato attaccato come sono stato attaccato io da certa magistratura – ha proseguito il Cavaliere – Io mi sono sempre difeso, ho sempre fatto valere le mie buone ragioni e ottenuto i risultati che ho ottenuto perché alla fine in tutti i processi ho trovato un ‘giudice a Berlino’, come usa dirsi”. A proposito del ‘caso Ruby’, Berlusconi ha detto: “Questa volta c’è un attacco che riguarda il mio privato e quindi io non posso che condividere l’opinione che i sondaggi ci danno: l’ultimo mi dà al 51%, quindi sono il leader europeo più apprezzato dai suoi concittadini, il nostro partito è in crescita oltre il 30%”. “Gli italiani assistono a questa vergogna nazionale e condividono la nostra opinione di essere una Repubblica, purtroppo, giudiziaria e commissariata dalle procure. E questo è qualcosa che ci impensierisce molto: la sovranità non è del popolo, attraverso i parlamentari e il Parlamento, perchè, se una legge non piace a certi pm, viene impugnata e viene portata davanti alla Corte Costituzionale che, essendo una corte con prevalenza dei giudici che vengono dalla sinistra, abroga le leggi fatte dal Parlamento. Quindi – ha concluso – siamo dentro una situazione kafkiana che dobbiamo assolutamente riuscire a superare”.
Berlusconi ne ha approfittato anche per parlare dell’Egitto: ”Mi auguro che si possa avere continuità di governo” nella transizione, “Mubarak ha già annunciato che nè lui nè i suoi figli si presenteranno alle elezioni”.”Confido e credo – ha continuato il premier italiano – che tutti gli occidentali pensino la stessa cosa che ci possa essere in Egitto una transizione ad un sistema più democratico senza rotture con un presidente come Mubarak che da tutto l’occidente, Stati Uniti in testa, è stato sempre considerato l’uomo più saggio e un punto di riferimento preciso per tutto il Medio Oriente”.