Nel giorno della manifestazione che i giornali stranieri hanno definito “la prima grande reunion degli intellettuali italiani contro Berlusconi” vorrei ricordare forse il momento più basso che la stampa italiana abbia raggiunto nell’ultimo ventennio. Un articolo di un editorialista italiano, molto importante, che lo scorso 19 gennaio, in prima pagina del Corriere della Sera (fosse un blog o un giornalista sconosciuto, sarebbe accaduto il finimondo) ha definito le donne – non solo italiane, non solo quelle di Berlusconi – persone “sedute sulla propria fortuna”.
Pensavo, che occorresse essere assunti in un giornale di Berlusconi ed aver dannatamente bisogno di quel lavoro per arrivare a scrivere “una donna che sia consapevole di essere seduta sulla propria fortuna e ne faccia – diciamo così – partecipe chi può concretarla non è automaticamente una prostituta. Il mondo è pieno di ragazze che si concedono al professore per goderne l’indulgenza all’esame o al capo ufficio per fare carriera. Avere trasformato in prostitute – dopo averne intercettato le telefonate e fatto perquisire le abitazioni – le ragazze che frequentavano casa Berlusconi, non è stata (solo) un’operazione giudiziaria, bensì (anche) una violazione della dignità di donne la cui sola colpa era quella di aver fatto, eventualmente, uso del proprio corpo”.
Pensavo, nella mia ingenuità, che gli intellettuali, quei “mostri sacri” che continuano ad occupare con il loro inchiostro le pagine dei principali giornali italiani nonostante siano in pensione e non abbiano bisogno di “portare a casa la pagnotta”, non avessero motivo di spingersi così in là nell’offesa del genere femminile.
Invece è successo. Io ricordo il 19 gennaio, oltre che la data in cui abbiamo presentato “La Réclame” in Senato come il giorno più triste del Corriere della Sera. Per le giornaliste che scrivono su quel giornale e che non si sentono rappresentate da un editoriale così pesantemente sessista. Per le lettrici, affatto “sedute” sulla propria fortuna.
Il sito XXdonne.net ha fatto un esposto a Letizia Gonzales, presidente dell’Ordine dei giornalisti. Ottima idea. E con questo sottofondo di Elisa (cover di Sitting on the dock of the bay) possiamo leggere l’esposto.