Diritti

“Sorci” di vita quotidiana

L’ennesima morte che colpisce una famiglia di indigenti che vive in una baracca ai margini della città eterna ha, per numero di vittime ed età delle stesse, una valenza non solo tragica ma anche simbolica. Sono morti quattro bambini rom e sono morti come potrebbero morire quattro topi intrappolati in una fogna. E della fogna, il campo precario dove insieme ad altri 20 individui questi bambini vivevano ha molte similitudini.

I rom, per molti nostri connazionali, non valgono molto più di un topo. E si sa che noi tutti, sensibilissimi nel caso di un cagnolino abbandonato o dell’ultimo esemplare di orsetto nato allo zoo, siamo estremamente crudeli nei confronti di un animale che ci ripugna quale il sorcio. I rom sono diventati, grazie anche alla propaganda di una parte non irrilevante della politica, una cosa di molto simile: i topi stanno agli animali come i rom stanno agli umani.

Analoghe disgrazie erano successe non molto tempo addietro sia a Napoli sia a Pisa e, stiamone certi, tragedie simili accadranno in futuro. Il paese tra i più ricchi dell’Occidente non riesce a trovare una soluzione ai circa 10.000 straccioni che vivono, come nel medioevo, fuori dalle cinta delle nostre città. Chi ci prova viene tacciato di buonismo e gli si rinfaccia di occuparsene a spese dello Stato. Accusati di ogni nefandezza, dai sequestri di bambini al loro sfruttamento, rappresentano la “cartina di tornasole” di una società proiettata verso un lusso di cartapesta. Gli scenari reali dell’esistenza, quali ad esempio l’estrema indigenza, devono vivere fuori dalla possibilità di ogni contatto: ancora una volta come i topi che tolleriamo perché la loro vita si svolge nelle viscere delle nostre città, fuori dalla nostra portata visiva.

Non esiste cinque per mille per i rom; non esistono donazioni sostanziose. Esiste, dovrebbe esistere, un piano per l’indigenza, per la povertà, per eliminare alla radice il pericolo che essere poveri diventi una colpa. Dovrebbe esistere, nella logica di uno Stato moderno, una lotta feroce contro forme non codificate di apartheid sociale che spinge verso margini infiniti coloro che vivono di avanzi.

Ci viene ripetuto che non ci sono soldi per un piano del genere dalle stesse persone che, miracolo, trovano valigie di denaro per consulenze fantasma. E insieme a loro piangiamo quattro bambini straccioni morti di povertà.