Quando il 27 aprile 2009, in gran segreto, Silvio Berlusconi era andato alla festa di Noemi Letizia per il suo diciottesimo compleanno in quel di Casoria e, poco dopo, la ragazza raggiante, in un’intervista, aveva confessato di chiamarlo “Papi”, di vederlo da tempo e di raccogliere da tempo le sue confidenze, Veronica Lario aveva scritto una lettera destinata a fare storia. “Non posso stare con un uomo che frequenta le minorenni. Chiudo il sipario sulla mia vita coniugale. Io e i miei figli siamo vittime e non complici di questa situazione. Dobbiamo subirla, e ci fa soffrire…Non posso più andare a braccetto con questo spettacolo. Qualcuno ha scritto che tutto questo è a sostegno del divertimento dell’imperatore. Condivido. Quello che emerge dai giornali è un ciarpame senza pudore. E tutto in nome del potere..Figure di vergini che si offrono al drago per rincorrere il successo e la notorietà…e per una strana alchimia, il paese tutto concede e tutto giustifica al suo imperatore. Ho cercato di aiutarlo…ho implorato le persone che gli stanno vicino di fare altrettanto, come si farebbe con una persona che non sta bene. E’ stato tutto inutile. Credevo avessero capito…mi sono sbagliata. Adesso dico basta”.
Era cominciata così la storia del premier e delle minorennni. Con Berlusconi che prima nega dicendo di essere un semplice amico della famiglia della teenager e, poi, a poco a poco, tra il rabbioso e l’imbarazzato, finisce per mentire e contraddirsi.
Il 30 aprile il premier dichiara: “La mia partecipazione alla festa era stata chiesta da una famiglia a cui sono legato per diversi motivi nel passato… Li conosco da anni, il padre è un vecchio autista di Craxi (ma è falso, come spiega Bobo Craxi ndr)”.
Poi il 4 maggio sul Corriere della Sera spiega di aver deciso di andare al compleanno di Noemi all’ultimo momento visto che era a Napoli per lavoro: “Mi telefona il padre… (mi invita) solo due minuti assicura. La casa è vicina all’aeroporto. Non molla non so dire di no. Eravamo in anticipo di un’ora e sono andato (ma non è vero, come dimostrenno i giornalisti visto che i servizi di sicurezza avevano bonificato la zona il giorno prima ndr)”.
E con La Stampa rincara la dose: “Io frequenterei, come ha detto la signora, delle diciassettenni. È una cosa che non posso sopportare. Io sono un amico del padre: punto e basta”.
Poi però viene fuori un’altra storia.
Noemi, come ricostruiscono i giornali, incontra Berlusconi almeno 4 volte sempre da minorenne, due con i genitori – la festa di compleanno a Casoria (27 aprile 2009) e la cena natalizia del Milan, (15 dicembre 2008) – due invece senza i genitori.
Il primo incontro è la cena ufficiale organizzata dal premier a Villa Madama, a Roma, con gli stilisti del made in Italy, il 19 novembre 2008. Noemi siede al tavolo presidenziale, il numero 1, accanto al presidente del Consiglio. Il Cavaliere giustifica la sua presenza accanto a lui spiegando che Noemi «è la figlia di miei cari amici di Napoli ed è qui a Roma per uno stage». Il secondo incontro fra Noemi e Papi senza genitori è ben più di un incontro: una decina di giorni trascorsi dalla minorenne, accompagnata da un’amica anch’essa minorenne, Roberta Oronzo, a Villa Certosa, tra Capodanno e la Befana.
Berlusconi, all’inizio, si guarda bene dal parlarne, finché la cosa non viene rivelata dall’ex fidanzato di Noemi, Gino Flaminio, in un’intervista a Conchita Sannino e Giuseppe D’Avanzo su Repubblica il 24 maggio 2009.
Così il 29 maggio il premier cambia versione. E fa sparire dal suo racconto i genitori: “È vero che Noemi è stata ospite a casa mia a Capodanno, insieme a tanti altri ospiti, non capisco perché debba costituire uno scandalo. Serve solo a insinuare. Cosa? Sesso? Ma quale sesso, per favore non scherziamo” (24 maggio 2009). Nessun genitore neppure alla cena a Villa Madama rivelata da Repubblica il 21 maggio. “Ho visto Noemi non più di quattro volte, l’ho già detto, e certamente tre volte in pubblico. A Roma, accompagnata dalla madre. A Villa Madama. Non c’è mai stato niente che non sia stato più che pulito e trasparente” (24 maggio 2009).
Dunque c’era la madre Anna, ad accompagnare Noemi quel 19 novembre 2008 a Roma, anche se poi misteriosamente scompare al momento della cena, dove tutti ricordano solo la figlia. Ma, a questo punto, colpo di scena: la madre si trasforma nel padre.
“Noemi più volte aveva espresso il desiderio di vedere una sfilata di moda dal vivo e avevo chiesto al presidente di accontentarla. Fummo invitati a Roma. Noemi andò subito a Villa Madama. Io rimasi a palazzo Grazioli con Alfredo, il maggiordomo, con il quale vedemmo la partita dell’Italia, un’amichevole con la Grecia”, racconta Elio Letizia a Il Mattino il 25 maggio 2009. Alla cena di Villa Madama l’ha accompagnata suo padre e sono tornati in auto, sostiene invece Anna Palumbo su Libero il 29 maggio 2009.
A dare il colpo finale alle ricostruzioni di Berlusconi è l’intervista su Repubblica del 24 maggio all’ex fidanzato di Noemi, Gino Flaminio. Per sedici mesi (dal 28 agosto 2007 al 10 gennaio 2009) è stato fidanzato con Noemi, che lui chiama «Memi». Fidanzato in casa: «I genitori di Noemi non c’entrano niente. Il legame era proprio con lei. È nato tra Berlusconi e Noemi. Mai Noemi mi ha detto che lui, papi Silvio parlava di politica con suo padre, Elio. Non mi risulta proprio. Mai, assolutamente. Il rapporto tra Noemi e il presidente comincia più o meno intorno all’ottobre 2008. Noemi mi ha raccontato di aver fatto alcune foto per un «book» di moda. Lo aveva consegnato a un’agenzia romana, importante. Noemi mi dice che, in quell’agenzia di Roma, va Emilio Fede e si porta via questi «book». Il fatto è – ripeto, è quello che mi dice Noemi – che, proprio quel giorno, Emilio Fede è a pranzo o a cena da Berlusconi. Finisce che Fede dimentica quelle foto sul tavolo del presidente. È così che Berlusconi chiama Noemi. Quattro, cinque mesi dopo che il «book» era nelle mani dell’agenzia, dice Noemi. È stato un miracolo, dico sempre. Dunque, dice Noemi che Berlusconi la chiama al telefono. Proprio lui, direttamente. Berlusconi le dice che ha visto le foto; le dice che è stato colpito dal suo «viso angelico», dalla sua «purezza»; le dice che deve conservarsi così com’è, «pura». Questa fu la prima telefonata, io non c’ero e vi sto dicendo quel che poi mi riferì Noemi, ma le credo. Le cose andarono così perché in altre occasioni io c’ero e Noemi, così per gioco o per convincermi che davvero parlava con Berlusconi, m’allungava il cellulare all’orecchio e anch’io sentii dalla sua voce quella cosa della «purezza», della «faccia d’angelo». E poi, una volta, ha aggiunto un’altra cosa del tipo: «Sei una ragazza divina». Berlusconi, all’inizio, non ha detto a Noemi chi era. In quella prima telefonata, le ha fatto tante domande: quanti anni hai, cosa ti piacerebbe fare, che cosa fanno tua madre e tuo padre? Studi? Che scuola fai? E poi, quando Noemi si è decisa a chiedergli: «Scusi, ma con tutte queste domande, lei chi è?», lui prima le ha risposto: «Se te lo dico, non ci credi». E poi: «Ma non si sente chi sono?». Quando Noemi me lo raccontò, vi dico la verità, io non ci credevo. Poi, quando ho sentito le altre telefonate e ho potuto ascoltare la sua voce, proprio la sua, di Berlusconi, come potevo non crederci? Noemi mi diceva che era sempre il presidente a chiamarla. Lei al telefono lo chiamava papi tranquillamente. Anche davanti a me. Una sera, Emilio Fede e Berlusconi – insieme – hanno chiamato Noemi. Lo so perché ero accanto a lei, in auto. Quella sera, sentii prima la voce del presidente e poi quella di Emilio Fede. Nelle telefonate che ho sentito io, Berlusconi aveva con Noemi un atteggiamento paterno. Io però ho cominciato a fuggire da questa situazione. Non mi piaceva. Non mi piaceva più tutto l’andazzo. Non vedevo più le cose alla luce del giorno, come piacevano a me. Mi sentivo il macellaio giù all’angolo che si era fidanzato con Britney Spears”.
E’ proprio Gino a parlare del lungo soggiorno di Noemi in Sardegna: “La cosa che proprio non ho mandato giù è stata la lunga vacanza di Capodanno in Sardegna, nella villa di lui. Noemi me lo disse a dicembre che papi l’aveva invitata là. Mi disse: «Posso portare un’amica, un’amica qualunque, non gli importa. Ci saranno altre ragazze». E lei si è portata Roberta. E’ partita verso il 26-27 dicembre ed è ritornata verso il 4- 5 gennaio. Quando è tornata mi ha raccontato tante cose. Che Berlusconi l’aveva trattata bene, a lei e alle amiche. Hanno scherzato, hanno riso… C’erano tante ragazze. Tra trenta e quaranta. Le ragazze alloggiavano in questi bungalow che stavano nel parco. E nel bungalow di Noemi erano in quattro: oltre a lei e a Roberta, c’erano le «gemelline», ma voi sapete chi sono queste «gemelline»? Per quella vacanza di fine anno, i genitori accompagnarono Noemi a Roma. Noemi e Roberta si fermarono prima in una villa lì, come mi dissero poi, e fecero in tempo a vedere davanti a quella villa tanta gente – giornalisti, fotografi – , poi le misero sull’aereo privato del presidente insieme alle altre ragazze, per quello che mi ha detto Noemi… Quante bugie mi avrà detto sui viaggi. A me diceva che andava a Roma sempre con la madre. Per dire, per quella cena del 19 novembre 2008 a Villa Madama mi raccontò: «Siamo stati a cena con il presidente, io, papà e mamma allo stesso tavolo». Non c’erano i genitori seduti a quel tavolo? Allora mi ha detto un’altra balla”.
Proprio alla vigilia dell’uscita dell’intervista di Gino Flaminio, si fa vivo anche il direttore del Tg4 Emilio Fede, oggi indagato per favoreggiamento della prostituzione. Fede appare piuttosto agitato. Il 16 maggio, rilascia un’intervista al «Corriere» per mettere le mani avanti, ricordando di aver «provinato» Noemi come meteorina del Tg4, avendo ricevuto il suo curriculum per posta, di averla ricevuta per un’oretta insieme alla madre Anna e di averla infine scartata perché era «scarsa nella dizione». Ma – aggiunge – «se fosse stata segnalata da Berlusconi, credete che l’avrei rimandata a casa?».
Poi, non contento, il 23 maggio, Fede dà vita a una sceneggiata nel bel mezzo del Tg4, inventandosi un’antica love story con la nonna di Noemi. Ma pure quella, come sempre, è solo un’imbarazzata bugia per salvare la faccia a un premier ultrasetttantenne con una grande passione per le ragazze minorenni.