Le raccomandazioni di Silvio Berlusconi arrivano fino al Festival di Sanremo. Come racconta il quotidiano genovese Il Secolo XIX, il direttore artistico Gianmarco Mazzi e l’agente dei divi Lucio Presta, padri-padroni del Festival, inseriscono nel 2009 Cristina Ravot tra i “big” della kermesse ligure. Ma il direttore di Raiuno Fabrizio Del Noce si oppone: mettere tra i “big” l’accompagnatrice musicale di Mariano Apicella alle feste di Arcore, poteva insospettire più d’uno. Del Noce – scrive il quotidiano – paga cara la sua decisione e viene silurato dopo pochi mesi, mentre Mazzi e Presta sono sempre al loro posto. Ma se il premier non riesce a imporla al Festival di Sanremo, la ragazza comunque compare in diversi programmi, tra cui anche l’edizione 2008 del Festivalbar.
Ma chi è Cristina Ravot? Recentemente indicata come una tra le possibili fidanzate del premier, Cristina ha 36 anni. Nata a Sassari, studia prima ragioneria, poi pianoforte al Conservatorio di Roma, sino ad approdare alla Bossa Band di Sandro Deidda. Fisico da pin-up, voce melodiosa, Cristina partecipa a concerti e serate nella Capitale, ma la svolta arriva quando viene presentata a Mariano Apicella. Dal menestrello al Cavaliere, il passo è breve e la donna si ritrova a cantare per Berlusconi a Villa Certosa. Parte da qui il rapporto tra la bella Cristina e il presidente del Consiglio che la chiama ad allietare anche le serate a Palazzo Grazioli ed Arcore. Un feeling non solo musicale, visto che la Ravot viene designata per un seggio a Bruxelles. La candidatura però sfuma: Veronica Lario, allora ancora moglie di Berlusconi, stoppa le aspiranti deputate europee bollando le candidature come “ciarpame senza pudore”. Non sfuma però l’affetto del premier per la Ravot che “risarcisce” con partecipazioni a programmi targati sia Mediaset (Buona Domenica) che Rai (Ritratti musicali). “Sì, confermo, ho presentato io la cantante Cristina Ravot a Berlusconi – racconta Apicella ospite nell 2009 della trasmissione KlausCondicio -. E allora? Che male c’e’? Vorrei anche precisare che questa cantante è brava e ha qualità, canta molto bene, fa questo da una vita, ha sempre fatto questo e non ci vedo nulla di strano”.
La pianista-cantante Ravot partecipa anche alla “scuola di formazione del Pdl” proprio in vista del seggio a Bruxelles. Si tratta di un corso intensivo serale di tre giorni tutto compreso, una full immersion con un corpo docente davvero eccezionale. Per ammaestrare le fanciulle – una ventina in tutto – sull’Europa e dintorni si sono mobilitati, oltre al Cavaliere, pezzi da novanta come Mario Mauro, eurodeputato uscente e vicepresidente del Parlamento di Strasburgo, candidato (poi trombato) alla presidenza; due dei tre coordinatori del Pdl, Denis Verdini e Ignazio La Russa (assente invece Sandro Bondi); e due ministri, quello degli Esteri Franco Frattini e quello della Funzione pubblica Renato Brunetta. Ma chi sono le scolarette? Oltre alle giovani deputate Laura Ravetto, Gabriella Giammanco, Annagrazia Calabria, Beatrice Lorenzin e Barbara Mannucci, ci sono Barbara Matera (ex annunciatrice Rai) e Angela Sozio (“la rossa” che partecipò al Grande Fratello3, fotografata da Oggi sulle ginocchia di Berlusconi a Villa Certosa nel 2007). E poi Chiara Sgarbossa da Padova (ex Miss Veneto, ex meteorina del Tg4); Susanna Petrone (valletta nel programma Mediaset Guida al campionato, fotografata da L’Espresso sulla barca di Papi nel 2008); Elisa Alloro (trentatré anni, presentatrice tv e showgirl di Reggio Emilia, qualche trascorso anche a Mediaset, vista per tutti e tre i giorni in prima fila al congresso fondativo del Pdl, nota anche per il reality web Ciccio Ciccio in cui si mostrava in ogni momento della giornata, anche sotto la doccia); Emanuela Romano, napoletana, presidentessa del comitato Silvio ci manchi fondato nel 2006 da un’altra focosa partenopea, Francesca Pascale, anche lei indicata tra le possibili fidanzate del premier; Rachele Restivo, ex La7, già protagonista del programma di Italia1 Passion: erotismo per le donne. Presenti al corso anche tre candidate non elette alle politiche del 2008: la romana Ginevra Crescenzi, la milanese Lara Comi (già coordinatrice regionale dei giovani forzisti lombardi) e l’avellinese Antonia Ruggiero (proveniente dalla Nuova Dc di Gianfranco Rotondi). E ancora: Adriana Verdirosi (pittrice e cantante, autrice di un 45 giri distribuito in Giappone col titolo Sunny Day, fotografata senza veli su Panorama); Giovanna Del Giudice (anche lei assidua del congresso del Pdl); Silvia Trevaini (milanese, ventidue anni, giornalista di Studio Aperto, nel 2005 ha partecipato alle finali regionali di Miss Muretto di Alassio; Letizia Cioffi, Albertina Carraro e – scrive Libero – «una misteriosa signorina di cui si conosce il nome, Giada, e la provenienza: Lituania». Pare si chiami Martirosianaite e sia stata Miss Lituania nel 2008.
In un’intervista a La Stampa che Berlusconi rilascia il 4 gennaio 2009 dopo il Noemi-Gate, il Cavaliere cerca di giustificare la candidatura di veline e showgirl al Parlamento europeo. Ricorre anche il nome di Cristina Ravot: “una professoressa di musica”, dice il premier. Una che “canta e che ha del talento”. Insomma, “l’unica che avevamo per la Sardegna, un candidato presentabile – si giustifica il Cavaliere – e mi dispiace proprio che alla fine sia rimasta fuori”. Il motivo di tante candidature femminili? Per Berlusconi è chiaro: “Perché le donne sono più serie: in Parlamento hanno il 98,8 per cento di presenze, al Parlamento europeo ci sono deputati che non vanno mai, che hanno meno del 30 per cento delle presenze”. Altro che veline e soubrette: “Nelle nostre liste ci sono fior di professori, manager e imprenditori”. E comunque sempre meglio dei “vecchi comunisti” candidati nel Partito democratico, dove ” il 90 per cento dei candidati sono funzionari di partito, molti ancora del vecchio Pci”. Dei poveri “ottantenni”, spiega Berlusconi che chiede al giornalista: “Ma se li immagina questi che vanno avanti e indietro con Bruxelles e Strasburgo, dove non c’è neppure un volo di linea?”. L’accusa di candidare delle incapaci fa arrabbiare il premier: “Mi dicono che candido le veline e questo mi indigna (…). Sono andato fuori dai gangheri, indignato per la falsità delle veline e della minorenne (Noemi Letizia, ndr), le insinuazioni su una mia frequentazione con una diciassettenne non si possono leggere. E poi come si può pensare che uno vada a casa di una famiglia se c’è qualcosa di sordido dietro, ma pensano che io sia pazzo?». Già, come osano?