”Getteremo un seme perché la primavera italiana possa diventare non solo una speranza ma una bella reltà”. Sono le parole con le quali Gianfranco Fini, accolto da una standing ovation e da bandiere sventolanti di Fli ha aperto ufficialmente i lavori dell’assemblea costituente di Futuro e libertà a Milano promettendo “la rinascita della nostra amata Italia”. ”Saranno tre giorni intensi di dibattito, analisi e confronto come è giusto e doveroso che sia – ha continuato Fini -. Saremo animati da un’unica grande ambizione, rendere possibile una nuova stagione di protagonismo e patriottismo per l’Italia. Solo il tempo dirà se saremo all’altezza di un compito tanto ambizioso”. L’intervento di saluto del leader di Fli è stato interrotto per cinque volte dagli applausi della platea formata da qualche migliaio di delegati. Dopo il saluto Fini è sceso dal palco e il primo a stringergli la mano è stato il decano Mirko Tremaglia, assieme ai vertici della formazione politica. Fini si è quindi seduto in prima fila in platea per assistere all’inizio dei lavori.

”Futuro e Libertà si fonda sulla consapevolezza che l’etica pubblica è fondamento di ogni azione politica – si legge nel documento programmatico distribuito ai partecipanti -. La società italiana ha bisogno di esempi e comportamenti responsabili, rispettosi delle istituzioni e di un autentico senso dello Stato. Chi oggi governa ha voltato le spalle ai principi che gli avrebbero consentito di arginare questa deriva e si è lasciato andare a una strategia populista che non cerca soluzioni ma capri espiatori e facile consenso. L’Italia ha bisogno di una classe dirigente che sia responsabile e coesa, che abbia senso dello Stato e rispetto delle istituzioni. E che si impegni a unire e non a dividere, a guardare avanti e non indietro per ricostruire il senso della nazione e ridare il sorriso della speranza ai più giovani”. Poi l’affondo contro gli ex alleati Pdl e Lega: “Il Polo berlusconiano ha finito per delegare l’elaborazione di contenuti e linee strategiche all’alleato leghista, autentico motore della coalizione. Le indicazioni e talvolta i diktat della Lega hanno fatto aggio su tutto, dalla realizzazione del programma alla gestione dell’ordinaria amministrazione, vanificando ogni sforzo di costruzione di un centrodestra di tipo europeo”.

”Futuro e libertà non si rivolge solo alla destra, e nemmeno solo agli orfani del Pdl, ai delusi di ieri e di oggi. La politica per noi è un orizzonte, non uno specchietto retrovisore”, continua il documento. “Futuro e Libertà non è partito dogmatico, ma si fonda sulla consapevolezza dell’etica pubblica come fondamento di ogni azione politica. Una sorta di ‘buona educazione’ civile, in cui i diritti di tutti sono l’altra faccia dei doveri di ciascuno”.

Nel documento ci sono poi alcune citazioni. Dalla lettera che Giorgio Ambrosoli scrisse alla moglie prima di essere ucciso (“Dovrai tu allevare i ragazzi e crescerli nel rispetto di quei valori nei quali noi abbiamo creduto. Abbiano coscienza dei loro doveri verso se stessi, verso la famiglia, nel senso trascendente che io ho, verso il Paese, si chiami Italia o si chiami Europa”), a una frase di Paolo Borsellino (“Un giorno questa terra sarà bellissima…”). Da Karl Popper (“Il prezzo della libertà è l’eterna vigilanza”) a Lucio Battisti (“Sogno il mio Paese infine dignitoso e un fiume con pesci vivia un’ora dalla casa”, frase presa dalla canzone ‘Una giornata uggiosa’).

(l. f.)

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