Per far sì che un giovane si impegni in politica, si sa, un qualche straccio di ideale bisogna pur darglielo. E così, mentre i big del partito leghista – da Bossi a Cota – da qualche anno ormai sembrano concentrati soltanto sul burocratese del federalismo fiscale, l’organizzazione giovanile del partito continua a indottrinare le masse con i vecchi ideali di un tempo. I discepoli del Trota, infatti, all’indipendenza padana proprio non vogliono rinunciare: “Padania Stato, il nostro ideale” recita uno dei manifesti più gettonati tra le giovani camicie verdi.
Per i loro coetanei meno eruditi (quelli che alla maturità sono riusciti a farsi bocciare anche al quarto tentativo) il sito internet del movimento è aggiornatissimo: dodici “approfondimenti” per conoscere tutti i segreti del mondo padano, dalla sezione dedicata alla devolution a quella sul federalismo, passando per “No Turchia in Europa” e per il quotatissimo speciale “J.R.R. Tolkien”, conteso però con i ragazzi ex An, che da almeno quindici anni hanno incluso Hobbit & compagni (o meglio, camerati) nel pantheon dei valori culturali della destra giovanile. Al primo punto degli approfondimenti, però, c’è lei, la Padania, “una Repubblica Democratica Federale, che si ispira alla Confederazione Elvetica e si basa sui Diritti Naturali dei Popoli, delle Comunità Locali, delle famiglie e degli individui. La Federazione Padana è anti-nazionalista, anti-centralista e anti-assolutista”.
Segue poi una sorta di carta d’identità dell’immaginifico stato nazionale, un po’ come il Passaporto di Topolandia per gli amanti della saga di Geronimo Stilton:
“Denominazione Ufficiale: Repubblica Federale Padana o Federazione Padana (Fp).
Capitale Federale: Venexia (Venezia), sede del Governo Provvisorio.
Sede del Parlamento Federale: Pavia – Chignö (Chignolo Po, provincia di Pavia).
Parlamento del Nord: Vicenza.
Patroni: S. Giorgio e S. Marco.
Indipendenza: 15 settembre 1996.
Popolazione: 32 milioni circa.
Bandiera Federale: Sole delle Alpi.
Inno Federale: Và Pensiero di G. Verdi.”
E infine, per i feticisti di Alberto da Giussano c’è persino la targa automobilistica, a scelta tra “Pdn e Fp”. Con la speranza che il Parlamento del Nord legiferi al più presto sulla materia, per evitare di confondere le Camicie verdi ai posti di blocco.