Il Colle alza la voce sulla giustizia e avverte: “Il giusto processo è già garantito dalla nostra Costituzione”. Quindi prosegue: “Basta strappi sulla giustizia”. Una presa di posizione netta che arriva a poche ore dall’incontro tra Napolitano e il premier. Di più: le parole del Quirinale fanno da contraltare agli ultimi affondi sulla giustizia da parte del Pdl. Iniziati con l’annuncio, poi ritirato, di un decreto legge sulle intercettazioni. Dopodiché il cavaliere ha annunciato di voler mettere in calendario al più presto i lavori sul processo breve. Quindi dalle colonne del Foglio, intervistato da Giuliano Ferrara, confessa di volere il ritorno dell’immunità. Tante cose dunque. Tutte disposte sul tavolo della strategia anti-giudici. Gli stessi contestati oggi a Milano da un gruppetto di berluscones.
Giorgio Napolitano ha ricevuto al Quirinale il Comitato di presidenza e una rappresentanza del Consiglio superiore della Magistratura (Csm) per la consultazione da tempo richiestagli su questioni specifiche di ordinamento dei lavori del plenum del Consiglio. Il capo dello Stato ha convenuto sui criteri già adottati in quanto coerenti con il tendenziale superamento di tradizionali rigidità nei rapporti tra i componenti del Consiglio per effetto delle diverse appartenenze elettive.
Successivamente si è intrattenuto con il vice presidente e i componenti di diritto del Comitato di presidenza del Csm che gli hanno espresso la preoccupazione e l’inquietudine del Consiglio e della magistratura per l’aspro conflitto istituzionale in atto. Il Presidente della Repubblica, nel riservarsi di cogliere l’occasione opportuna per partecipare nuovamente al plenum del Csm, ha richiamato le sue recenti dichiarazioni in occasione della Giornata dell’informazione, quando mise in evidenza che “nella Costituzione e nella legge possono trovarsi i riferimenti di principio e i canali normativi e procedurali per far valere insieme le ragioni della legalita’ nel loro necessario rigore e le garanzie del giusto processo. Fuori di questo quadro, ci sono solo le tentazioni di conflitti istituzionali e di strappi mediatici che non possono condurre, per nessuno, a conclusioni di verita’ e di giustizia”, si legge in un comunicato del Quirinale.