Politica

Finalmente non sto più con La Russa

Adesso ve lo dico per come me la sento, senza compromessi, senza peli sulla lingua. Voi potete non crederci, ne avete tutta la facoltà e tutto il diritto. Potete anche prendermi a sberleffi: me li prenderò tutti, senza fiatare. Perché me li merito quasi tutti. Vedendo le immagini di Ignazio La Russa (è ancora un ministro della Repubblica?) prendere a calci il giornalista di Annozero Corrado Formigli che tentava di fargli una domanda sul bunga bunga berlusconiano e sulle prostitute minorenni ho pensato di getto: finalmente sto da un’altra parte, finalmente sto dalla parte giusta.

Vedere quel ministro comportarsi come un teppista di strada mi ha fatto provare schifo e vergogna per dove sono stato, volente o nolente poco importa, per tanti anni, troppi anni. È stato un pensiero di liberazione personale e psicologica. Potete non crederci e io al posto vostro, forse, non ci crederei, ma la spaccatura culturale e antropologica all’interno della destra italiana non è roba di qualche mese fa. C’era chi stava altrove anche stando lì dentro. C’era chi si era illuso che tutto poteva essere cambiato, migliorato. Non era vero. È stato un grandissimo errore umano prima che politico. Ne siamo usciti con un urlo di liberazione. Finalmente possiamo vedere Ignazio La Russa con gli occhi di chi può dire: io non c’entro, io non c’entro più con quella gente.