Sarebbe davvero bello se gli atei devoti decidessero di sfilare mutande in mano sino a San Pietro per invocare la benedizione del Papa e una preghiera a favore del povero Silvio braccato dalla polizia comunista per aver dato ospitalità a un gruppo di orfanelle; sarebbe interessante vedere e ascoltare la reazione del papa tedesco.
In realtà la guardia del piccolo Cesare si è scatenata perché queste manifestazioni danno parecchio fastidio, segnano un risveglio civile, spezzano la catena della narcotizzazione mediatica, sfuggono al controllo dei grandi fratelli, non possono essere fermate a colpi di randellate televisive, e cosa ancora peggiore sono state promosse in modo spontaneo, con il passaparola. Sarà solo l’inizio di una lunga catena di appuntamenti che si concluderanno solo con la caduta del presidente del consiglio.
Le parole di odio e di disprezzo scagliate contro queste donne deve spingerci ad uscire di casa , a raccogliere questo appello, a partecipare per dire il nostro no a:
Quelli che amano la famiglia, ma quella degli altri
Quelli che bisogna rispettare l’intimità, ma non quella di Eluana e della sua famiglia
Quelli che la vita privata non si tocca, ma fanno uscire le foto della signora Veronica
Quelli che basta con i dossier, e poi randellano Dino Boffo
Quelli che sembra di vivere in Germania est e poi fanno spiare il giudice Mesiano
Quelli che ognuno a casa sua fa quello che vuole, ma la Boccassini da ragazza ha baciato uno di sinistra,
Quelli che viva la libertà, ma non quella dei giornalisti che fanno i giornalisti
Quelli che viva il family day perchè si prendono i numeri di telefono
Quelli che sempre meglio Mubarak e Ben ali che i giovani che protestano
Quelli che Vittorio Mangano non era un giardiniere?
Quelli che Silvio ha sempre ragione, perche teniamo famiglie, ovviamente al plurale..
Completate pure a piacere l’elenco, e domani ritroviamoci nelle piazze insieme con chi ci ha offerto un’altra occasione per rivendicare quei valori di dignità, legalità, libertà che fondano la carta costituzionale.
E poi, come hanno scritto le promotrici: “Se non ora quando?”