“Le donne sanno quanta considerazione ho per loro”, ha detto il premier. “Nei loro confronti mi sono sempre comportato con grande attenzione e con grande rispetto, nelle mie aziende e nel governo. Sono davvero convinto cha abbiano una marcia in più. Le donne sono sempre state più brave a scuola sono più intelligenti e più preparate, più responsabili e arrivano alla soluzione dei problemi senza tanti ghirigori. Ho sempre cercato e cerco sempre di fare in modo che ogni donna si senta speciale”. Riferendosi poi alla manifestazione delle donne di ieri, Berlusconi ha detto: “Mi è sembrato un pretesto per sostenere il teorema giudiziario. Ho visto la consueta mobilitazione faziosa e di parte della sinistra che non riesce a vincere“. Il premier ha aggiunto che “la Procura di Milano e i media hanno calpestato la dignità delle mie ospiti esponendole al pubblico ludibrio senza alcuna ragione e alcun riguardo calpestandone la dignità. E’ davvero una grande vergogna”.
Nella seconda parte dell’intervento, Berlusconi ha bollato come “irricevibile” la proposta di Fini di dimettersi entrambi e andare al voto. Sullo scioglimento delle Camere, evocato sabato da Napolitano in una nota, il Cavaliere si dice tranquillo: “Non credo che lo sciogliemento delle Camere sia nei pensieri, assolutamente, del presidente Napolitano. Tra l’altro nell’ultimo colloquio che ho avuto con lui al Quirinale mi ha garantito che finchè c’è un governo che governa e una maggioranza politica che lo sostiene e che lavora non esistono motivi per sciogliere il Parlamento. La Costituzione comunque prevede che senza una formale crisi di governo per interrompere anticipatamente una legislatura occorre che il presidente della Repubblica consulti sia i presidenti delle Camere che il presidente del Consiglio, cioè Silvio Berlusconi”.
Poi ha promesso: “Potremo portare a termine quella rivoluzione liberale che inseguiamo dal ’94”. Si allargherà la maggioranza? “Chi ha lavorato per mandare a casa il governo voluto dagli elettori ha sbagliato i suoi calcoli. A Montecitorio arriveremo ad avere una maggioranza di 325 deputati“, ha detto il premier, aggiungendo che la priorità va alla riforma della giustizia: “Fa parte del nostro credo politico ed è uno dei punti centrali del nostro programma. Nella legislatura 2001-2006 si sono opposti Fini e Casini. E dal 2008 ad oggi è stato sempre Fini a ostacolarci”. Il monologo si è concluso con un nuovo affondo sulle intercettazioni e contro i pm. Il Cavaliere si è scagliato contro “lo scempio di queste conversazioni private che senza avere alcuna rilevanza vengono diffuse e riportate. E i magistrati che passano queste intercettazioni alla stampa non sono mai stati puniti. Il sistema della pubblicazione delle intercettazioni è un sistema barbaro”.