Tre i servizi sulla richiesta di giudizio immediato per il premier per un totale di oltre 8 minuti. La tesi: finché era un imprenditore andava tutto bene, dal '94 "è iniziata una lunga caccia all'uomo". Per lui solo assoluzioni o archivizioni. Nessun riferimento alle leggi ad personam
E poi dicono che possedere le televisioni non serve a nulla. Il Tg5 delle 13 dedica otto minuti e 17 secondi (su 32.52 totali) per spiegare la notizia del giorno, la richiesta di rito immediato accettata dal gip Cristina di Censo per entrambi i reati di cui il presidente del Consiglio è accusato, concussione e prostituzione minorile. Otto minuti di servizi che sembrano scritti dagli avvocati di Berlusconi. Sotto il titolo virgolettato “Giustizia a orologeria” (Capezzone dixit), la giornalista lancia tre servizi. Il primo, di cronaca, dura oltre 3 minuti. I reati del premier vengono citati una volta sola. Ampio spazio invece alle reazioni del Pdl. Parlano Daniele Capezzone, Fabrizio Cicchitto e Maurizio Paniz all’unisono: la decisione del gip è bollata come “tentativo di destabilizzazione”, “accanimento giudiziario”, “gogna mediatica”. Parla anche Gianfranco Rotondi che tira in ballo il presidente della Repubblica contro l’azione dei magistrati. Di due minuti di dichiarazioni politiche, solo 30 secondi sono riservati alle opposizioni con le voci di Donadi (Idv) e Franceschini (Pd).
Poi parte il servizio di Guido del Turco, figlio dell’ex governatore dell’Abruzzo Ottaviano. “Prima del ’94 era un brillante imprenditore milanese. Da quando è sceso nell’arena politica, è iniziata contro Berlusconi una lunga caccia all’uomo, un’odissea giudiziaria – ha esordito – 29 i procedimenti penali contro di lui. In 25 casi è stato assolto, altri 4 sono in corso. Ci sono poi 106 procedimenti relativi a soggetti e società legati al gruppo Fininvest. Un’imponente costruzione giudiziaria contro la quale dal ’94 ad oggi sono stati impegnati 132 legali, 68 consulenti e ad oggi risultano archiviati o prosciolte 112 posizioni”.
Per marcare meglio il concetto della persecuzione giudiziaria, il Tg5 utilizza una sorta di timbro con la scritta in rosso “archiviato” che si imprime sulle immagini ogni volta che il giornalista pronuncia la parola “archiviazione”. In tutto il servizio manca ogni riferimento alle leggi ad personam che Berlusconi ha fatto attuare per ottenere gran parte delle assoluzioni e delle prescrizioni. Niente ex Cirielli, niente depenalizzazione del falso in bilancio. E soprattutto nessun accenno al fatto che, come ha stabilito la corte di Cassazione, Berlusconi fu assolto in terzo grado di giudizio dalle accuse di corruzione della Guardia di finanza solo perché l’avvocato inglese David Mills mentì sotto giuramento. E Mills era un testimone comprato con una mazzetta da 600mila dollari.
Raggiunto al telefono dal Fattoquotidiano.it, Guido del Turco non ha voluto rilasciare nessuna dichiarazione. Anche Paolo Trombin, rappresentante del Cdr, non ha voluto commentare il servizio: “Innanzitutto non l’ho visto e poi il Comitato di redazione è in scadenza. Non siamo quindi nella condizione di valutare quello che va in onda”.
ha collaborato Gisella Ruccia