“Neanche Formigoni”. Tra i consiglieri del Pdl in Regione comincia a serpeggiare malumore nei confronti di Nicole Minetti. Non tanto per il coinvolgimento della “collega” nel Ruby-gate, che la vede indagata per concorso e induzione alla prostituzione, ma piuttosto per l’attenzione che i vertici del partito sembrano averle riservato. Attorno all’ex igienista dentale, infatti, è stata costruita ad hoc una vera e propria rete protettiva. Relegata negli uffici l’assistente Clotilde Strada, che fino a martedì scorso la seguiva a ogni passo, attorno a Minetti oggi ci sono due guardie del corpo private e, soprattutto, l’uomo più fidato del Pdl per la comunicazione in Lombardia: Gianandrea Zagato. 50 anni, amico personale di Paolo Berlusconi e Paolo Romani, redattore de Il Giornale, in aspettativa da quando gli venne affidata la campagna elettorale di Guido Podestà, portandolo alla vittoria per un soffio (meno di tremila voti) in Provincia contro Filippo Penati. Per tre anni ha diretto la comunicazione di Podestà nel doppio incarico: presidente della Provincia e coordinatore regionale del Popolo della Libertà.
E’ stato anche l’uomo chiave della comunicazione di casa Berlusconi durante l’aggravarsi della malattia della madre del premier, nel febbraio 2008, che la portò poi al decesso, a 93 anni. Quando la madre del premier morì, Paolo Berlusconi affidò a Zagato una poesia e il compito di ricordare nel miglior modo possibile la donna. L’ultima settimana di vita di “mamma Rosa”, Zagato la trascorse nell’abitazione di viale san Gimignano insieme ai familiari. Ogni tanto usciva dal portone e raggiungeva i colleghi che sostavano sotto l’abitazione, per raccontare qualche piccolo dettaglio. Una visita del Cavaliere, quella di Marina con le figlie.
Socialista, craxiano, molto vicino all’aria laica del Pdl, Zagato sostiene di essere stato chiamato direttamente da Minetti martedì scorso. A lei è stato indicato dal coordinatore regionale, Mario Mantovani, ma il suggerimento è partito direttamente da Arcore. Compenso? “E’ tutto da vedere, per carità; sto aiutando un’amica”, risponde lui. Certo è che le dà una bella mano. In una settimana Zagato ha ridotto al minimo i servizi giornalistici dedicati all’ex igienista dentale, è riuscito, nei limiti del possibile, a stoppare la pubblicazione delle foto che ritraggono Minetti sull’altalena di Colorado Cafè e in altre pose da valletta. E le ha cucito addosso una nuova immagine.
Rinnovato il sito internet, inaugurato un blog in cui Minetti ha fiabescamente riletto il caso Ruby, Zagato ha organizzato l’intervista con l’inviato della Cnn a Milano (guarda il video) in cui la consigliera regionale si difende seguendo il consiglio principe del suo tutor: “Sei una ragazza di 25 anni, da qui e così riparti”. Minetti attua alla perfezione il consiglio. Almeno davanti alle telecamere e ai microfoni. Spenti i riflettori si toglie il rassicurante quasi adolescenziale sorriso, rispunta la sicurezza quasi strafottente evidenziata dalle intercettazioni e dalla gestione delle casa delle bambole di via Olgettina. Stretta tra i due rassicuranti bodyguard si fa spazio tra giornalisti e colleghi consiglieri, seguita anche da due uomini della sicurezza assegnatele dalla Regione nei giorni in cui c’è Consiglio. La accompagnano anche in bagno. Allontanano fotografi. Giornalisti? Quasi nessuno ormai tenta di porre domande dirette. Prima si passa da Zagato. Che, come nei giorni sotto casa di mamma Rosa, “regala”, centellinandoli, piccoli particolari. Li distribuisce nel mare dei giornali. Particolari singolarmente quasi insignificanti ma che presi e messi insieme restituiranno la nuova immagine di Nicole Minetti, la 25enne giovane e indifesa finita, suo malgrado, in qualcosa di più grande di lei. Per archiviare la mignottocrazia raccontata al telefono (leggi l’articolo) a colpi di sorrisetti e foto caste.
Politica
La rete protettiva della Minetti
“Neanche Formigoni”. Tra i consiglieri del Pdl in Regione comincia a serpeggiare malumore nei confronti di Nicole Minetti. Non tanto per il coinvolgimento della “collega” nel Ruby-gate, che la vede indagata per concorso e induzione alla prostituzione, ma piuttosto per l’attenzione che i vertici del partito sembrano averle riservato. Attorno all’ex igienista dentale, infatti, è stata costruita ad hoc una vera e propria rete protettiva. Relegata negli uffici l’assistente Clotilde Strada, che fino a martedì scorso la seguiva a ogni passo, attorno a Minetti oggi ci sono due guardie del corpo private e, soprattutto, l’uomo più fidato del Pdl per la comunicazione in Lombardia: Gianandrea Zagato. 50 anni, amico personale di Paolo Berlusconi e Paolo Romani, redattore de Il Giornale, in aspettativa da quando gli venne affidata la campagna elettorale di Guido Podestà, portandolo alla vittoria per un soffio (meno di tremila voti) in Provincia contro Filippo Penati. Per tre anni ha diretto la comunicazione di Podestà nel doppio incarico: presidente della Provincia e coordinatore regionale del Popolo della Libertà.
E’ stato anche l’uomo chiave della comunicazione di casa Berlusconi durante l’aggravarsi della malattia della madre del premier, nel febbraio 2008, che la portò poi al decesso, a 93 anni. Quando la madre del premier morì, Paolo Berlusconi affidò a Zagato una poesia e il compito di ricordare nel miglior modo possibile la donna. L’ultima settimana di vita di “mamma Rosa”, Zagato la trascorse nell’abitazione di viale san Gimignano insieme ai familiari. Ogni tanto usciva dal portone e raggiungeva i colleghi che sostavano sotto l’abitazione, per raccontare qualche piccolo dettaglio. Una visita del Cavaliere, quella di Marina con le figlie.
Socialista, craxiano, molto vicino all’aria laica del Pdl, Zagato sostiene di essere stato chiamato direttamente da Minetti martedì scorso. A lei è stato indicato dal coordinatore regionale, Mario Mantovani, ma il suggerimento è partito direttamente da Arcore. Compenso? “E’ tutto da vedere, per carità; sto aiutando un’amica”, risponde lui. Certo è che le dà una bella mano. In una settimana Zagato ha ridotto al minimo i servizi giornalistici dedicati all’ex igienista dentale, è riuscito, nei limiti del possibile, a stoppare la pubblicazione delle foto che ritraggono Minetti sull’altalena di Colorado Cafè e in altre pose da valletta. E le ha cucito addosso una nuova immagine.
Rinnovato il sito internet, inaugurato un blog in cui Minetti ha fiabescamente riletto il caso Ruby, Zagato ha organizzato l’intervista con l’inviato della Cnn a Milano (guarda il video) in cui la consigliera regionale si difende seguendo il consiglio principe del suo tutor: “Sei una ragazza di 25 anni, da qui e così riparti”. Minetti attua alla perfezione il consiglio. Almeno davanti alle telecamere e ai microfoni. Spenti i riflettori si toglie il rassicurante quasi adolescenziale sorriso, rispunta la sicurezza quasi strafottente evidenziata dalle intercettazioni e dalla gestione delle casa delle bambole di via Olgettina. Stretta tra i due rassicuranti bodyguard si fa spazio tra giornalisti e colleghi consiglieri, seguita anche da due uomini della sicurezza assegnatele dalla Regione nei giorni in cui c’è Consiglio. La accompagnano anche in bagno. Allontanano fotografi. Giornalisti? Quasi nessuno ormai tenta di porre domande dirette. Prima si passa da Zagato. Che, come nei giorni sotto casa di mamma Rosa, “regala”, centellinandoli, piccoli particolari. Li distribuisce nel mare dei giornali. Particolari singolarmente quasi insignificanti ma che presi e messi insieme restituiranno la nuova immagine di Nicole Minetti, la 25enne giovane e indifesa finita, suo malgrado, in qualcosa di più grande di lei. Per archiviare la mignottocrazia raccontata al telefono (leggi l’articolo) a colpi di sorrisetti e foto caste.
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Kiev, 17 mar. (Adnkronos) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato su X di aver parlato con il presidente francese Emmanuel Macron: "Come sempre scrive - è stata una conversazione molto costruttiva. Abbiamo discusso i risultati dell'incontro online dei leader svoltosi sabato. La coalizione di paesi disposti a collaborare con noi per realizzare una pace giusta e duratura sta crescendo. Questo è molto importante".
"L'Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni - ha ribadito Zelensky - Tuttavia, per la sua attuazione, la Russia deve smettere di porre condizioni. Ne abbiamo parlato anche con il Presidente Macron. Inoltre, abbiamo parlato del lavoro dei nostri team nel formulare chiare garanzie di sicurezza. La posizione della Francia su questa questione è molto specifica e la sosteniamo pienamente. Continuiamo a lavorare e a coordinare i prossimi passi e contatti con i nostri partner. Grazie per tutti gli sforzi fatti per raggiungere la pace il prima possibile".
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - il presidente americano Donald Trump ha dichiarato ai giornalisti che il leader cinese Xi Jinping visiterà presto Washington, a causa delle crescenti tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. Lo riporta Newsweek. "Xi e i suoi alti funzionari" arriveranno in un "futuro non troppo lontano", ha affermato Trump.
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo quanto riferito su X dal giornalista del The Economist, Shashank Joshi, l'amministrazione Trump starebbe valutando la possibilità di riconoscere la Crimea ucraina come parte del territorio russo, nell'ambito di un possibile accordo per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.
"Secondo due persone a conoscenza della questione, l'amministrazione Trump sta valutando di riconoscere la regione ucraina della Crimea come territorio russo come parte di un eventuale accordo futuro per porre fine alla guerra di Mosca contro Kiev", si legge nel post del giornalista.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo un sondaggio della televisione israeliana Channel 12, il 46% degli israeliani non è favorevole al licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu, rispetto al 31% che sostiene la sua rimozione. Il risultato contrasta con il 64% che, in un sondaggio di due settimane fa, sosteneva che Bar avrebbe dovuto dimettersi, e con il 18% che sosteneva il contrario.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che almeno sette persone sono state uccise e 52 ferite negli scontri scoppiati la scorsa notte al confine con la Siria. "Gli sviluppi degli ultimi due giorni al confine tra Libano e Siria hanno portato alla morte di sette cittadini e al ferimento di altri 52", ha affermato l'unità di emergenza del ministero della Salute.
Beirut, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - Hamas si starebbe preparando per un nuovo raid, come quello del 7 ottobre 2023, penetrando ancora una volta in Israele. Lo sostiene l'israeliano Channel 12, in un rapporto senza fonti che sarebbe stato approvato per la pubblicazione dalla censura militare. Il rapporto afferma inoltre che Israele ha riscontrato un “forte aumento” negli sforzi di Hamas per portare a termine attacchi contro i kibbutz e le comunità al confine con Gaza e contro le truppe dell’Idf di stanza all’interno di Gaza.
Cita inoltre il ministro della Difesa Israel Katz, che ha detto di recente ai residenti delle comunità vicine a Gaza: "Hamas ha subito un duro colpo, ma non è stato sconfitto. Ci sono sforzi in corso per la sua ripresa. Hamas si sta costantemente preparando a effettuare un nuovo raid in Israele, simile al 7 ottobre". Il servizio televisivo arriva un giorno dopo che il parlamentare dell'opposizione Gadi Eisenkot, ex capo delle Idf, e altri legislatori dell'opposizione avevano lanciato l'allarme su una preoccupante recrudescenza dei gruppi terroristici di Gaza.
"Negli ultimi giorni, siamo stati informati che il potere militare di Hamas e della Jihad islamica palestinese è stato ripristinato, al punto che Hamas ha oltre 25.000 terroristi armati, mentre la Jihad ne ha oltre 5.000", hanno scritto i parlamentari, tutti membri del Comitato per gli affari esteri e la difesa.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - L'attacco israeliano nei pressi della città di Daraa, nel sud della Siria, ha ucciso due persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale siriana Sana.
"Due civili sono morti e altri 19 sono rimasti feriti in attacchi aerei israeliani alla periferia della città di Daraa", ha affermato l'agenzia di stampa, mentre l'esercito israeliano ha affermato di aver preso di mira "centri di comando e siti militari appartenenti al vecchio regime siriano".