Ieri l’on. Deborah Bergamini ha inviato la seguente lettera al ilfattoquotidiano.it.
Egr. dott. Peter Gomez, Direttore Responsabile de ilfattoquotidiano.it
Con riferimento all’articolo apparso in data 16.02.2011 sul sito web ilfattoquotidiano.it dal titolo “Donne che odiano le donne”, ripreso e divulgato anche sul portale Micromega, debbo osservare quanto segue:
nel citato articolo, recante un titolo dal forte impatto, sono contenute gravi offese alla mia immagine personale e professionale.
L’articolista, infatti, nel passo riguardante la sottoscritta, ha formulato pesanti insinuazioni sulla mia carriera professionale, ed ha riportato una notizia falsa e destituita di ogni fondamento. Sono costretta a rilevare fermamente che non mi sono mai fatta “….ritrarre seminuda con un drappeggio di pelle leopardata (vedere per credere le immagini su Google) quale reincarnazione di tal Catimandua”, e che la foto presente su Google in associazione al mio nome, (foto presentata come La scomparsa di Cartimandua Regina dei celti), riproduce l’immagine di persona palesemente ed incontrovertibilmente diversa da me.
L’articolista, inoltre, nel corso dell’esposizione, fa ricorso a delle espressioni sproporzionatamente scandalizzate e sdegnate, affiancate da allusioni diffamatorie, costituenti ingiuriose aggressioni ai diritti della mia personalità.
Appare evidente, pertanto, che l’articolo è diffamatorio e fortemente lesivo del mio onore, della mia dignità e della mia immagine.
Alla luce di quanto esposto, la diffido formalmente a rimuovere immediatamente la parte dell’articolo in cui si fa riferimento alla sottoscritta, o, in alternativa, a rettificare il contenuto dello stesso con l’espresso avvertimento che in mancanza avvierò nelle sedi opportune ogni azione volta a perseguire e sanzionare il censurato comportamento, e a tutelare al meglio miei diritti ed interessi.
Distinti saluti.
On. Deborah Bergamini
Roma, 16/02/2011
All’onorevole Bergamini, che si sente lesa dalle opinioni che ho espresso nel post “Donne che odiano le donne”, faccio presente che ho esercitato il mio legittimo diritto di critica. Per la questione della foto, le rimostranze vanno indirizzate a Google e al sito che ha pubblicato un’immagine femminile a lei molto somigliante con una didascalia che riportava il suo nome.
Pierfranco Pellizzetti