Il Forum sociale mondiale che si è concluso l’11 febbraio scorso qui a Dakar è stato particolarmente opportuno per i tempi e per i luoghi. Infatti, lo scopo generale di questo genere di riunioni, a partire da quella svoltasi dieci anni fa a Porto Alegre, è quello di dare spazio e voce alla società civile globale, in un contesto segnato dalla crescita incontrollata del potere delle società multinazionali e finanziarie.
Venire in Africa quest’anno assume un particolare significato a fronte di esperienze di fondamentale importanza come le vere e proprie rivoluzioni che hanno avuto luogo di recente prima in Tunisia e poi in Egitto. Certo, la spinta primaria di queste enormi mobilitazioni è stata la volontà di sbarazzarsi di insopportabili dittature, ma anche quella di reagire contro processi di spoliazione e accaparramento delle ricchezze che portano Paesi ricchi come quelli africani a soffrire la fame e la miseria. E’ stato colto da quelle rivoluzioni il legame fra le dittature e il sistema mondiale di dominazione dell’economia. Le loro ripercussioni sono ancora ben lungi dall’essersi esaurite sia sul piano interno dei paesi già interessati (sia in Tunisia che in Egitto assistiamo allo scatenamento di sacrosante rivendicazioni economiche come pure all’approfondimento e alla radicalizzazione delle richieste di lotta alla corruzione e di epurazione degli organismi pubblici dei funzionari più ligi ai dittatori), sia su quello della sua estensione, sul piano internazionale, ad altri Paesi arabi (in primis l’Algeria, lo Yemen, la Libia, il Marocco), ma anche africani, come il Gabon, dove i giovani scendono in piazza contro un regime che ha poco da invidiare a quelli di Ben Ali e Mubarak.
E se arrivasse fino in Europa, dove pure si soffrono le conseguenze dei diktat delle banche e del peso del debito pubblico? Se in Italia, oltre a mobilitarci giustamente contro gli abusi e l’arroganza di un vecchio satrapo sessuomane, cominciassimo anche a muoverci su queste fondamentali tematiche che riguardano il futuro stesso dell’umanità? L’Africa insegna… e si muove, ancora piano piano (dankan danka come dicono qui in Senegal), ma inesorabilmente… Qui è cominciata la storia dell’umanità e il risveglio dei popoli appare oggi una condizione indispensabile per garantirne la sopravvivenza. Il Forum, con le sue discussioni e i suoi suggerimenti su temi come la libera circolazione delle persone, la salvaguardia della sovranità alimentare e la pace fondata sull’autodeterminazione dei popoli, rappresenta un fondamentale punto di riferimento per chi si voglia cimentare in questa impresa e non si accontenti di vivere come un meschino ingranaggio di un sistema votato alla catastrofe.