Di qua o di là dell’oceano termini come uomini d’onore o codici d’onore non hanno, evidentemente, lo stesso significato. Ne ho avuto conferma, non senza sorpresa, da mio figlio, palermitano di nascita, che mi racconta via Skype della straordinaria esperienza che sta compiendo all’interno di un programma di scambio tra la Bocconi e l’università di Princeton, quella dove ha insegnato sino alla morte Albert Einstein e dove tuttora insegna John Nash.
Mi racconta, mio figlio, che per lo svolgimento di impegnativi compiti d’esame gli alunni sono liberi di recarsi dove credono, anche nella propria stanza al college, senza che nessuno si sogni di copiare o di cercare aiuto. Tra i vari adempimenti che ha dovuto sottoscrivere c’è infatti un codice d’onore che lo impegna non solo a non dare o ricevere aiuto durante gli esami, ma addirittura a segnalare eventuali altrui violazioni del codice. Certo, per chi vive in una società pervasa da una cultura omertosa come quella siciliana, ma non solo, tutto ciò è spiazzante: concetti come integrità, reputazione, fiducia sembrano roba da marziani. E non siamo i soli: è di qualche giorno fa la notizia dello scandalo di un ministro tedesco che ha copiato la tesi di laurea.
C’è, a ben pensarci, un qualcosa di biblico nel modello educativo americano: massima libertà individuale, un codice essenziale (stile tavole di Mosè) e la minaccia di un’implacabile sanzione. Violare il codice redatto a Princeton nel 1893 ed emendato nel 2006, significa semplicemente aver chiuso, essere bollati come inaffidabili: “The only adequate defence for a student accused of an Honor Code violation is that the action in question does not, in fact, constitute a violation”.
Per contrasto, non posso non pensare al nostro presidente del Consiglio e al nostro Parlamento dove ben 315 membri, rispondendo a ben altro codice d’onore, questo sì perfettamente comprensibile dalle mie parti, hanno ritenuto di credere che la famosa telefonata in Questura fosse motivata dall’esigenza di evitare un… incidente diplomatico. Non si può essere persone intellettualmente oneste o intelligenti e dare credito a certe palesi bugie. Non si può essere persone intellettualmente oneste o intelligenti e continuare a farsi governare da una simile classe dirigente: è una questione di principio e di onore di cui risponderemo, se non di fronte a Dio, sicuramente di fronte alla Storia.