Bucchino racconta di essere stato avvicinato e aver ricevuto l'offerta: la rielezione e una "ricompensa" in cambio del suo ingresso nel gruppo dei Responsabili. Casini: "Non mi meraviglio, potrei citare altri 20 casi". Verdini tirato in ballo: "Notizia infondata"
Gino Bucchino, Pd, è il deputato che in una improvvisata conferenza stampa a Montecitorio svela le quotazioni del mercato dei parlamentari. “Ciao Gino, ho un progetto grosso, importante, di cui parlarti” sono le frasi che un interlocutore ripete al cellulare di Bucchino “ho trascritto tutto – dice l’onorevole del Pd – il fatto che mi desse subito del ‘tu’ mi ha un po’ spiazzato, ho pensato magari è qualcuno che conosco e che non ricordo e così ho accettato senza troppi dubbi di incontrarlo vicino alla Camera”. Il luogo fissato è un bar di piazza San Silvestro tra la Camera e la presidenza del Consiglio.
Bucchino è stato eletto nella circoscrizione Estero dell’America settentrionale e centrale. “L’incontro è avvenuto tre settimane fa ma ho deciso ora, dopo aver consultato i miei avvocati e alcuni miei collaboratori, di raccontare il modo con cui sono stato adescato – continua il deputato – la persona, un giovane spigliato che non avevo mai visto, mi ha detto di essere del movimento ‘Rifondazione socialista’ e di aver parlato fino con il coordinatore nazionale del Pdl, Denis Verdini. Mi spiega che se avessi accettato per il mio passaggio nelle file della maggioranza era tutto a posto. Mi hanno offerto di ricandidarmi per la prossima legislatura e mi hanno promesso 150mila euro a titolo di rimborso delle spese elettorali che avrei dovuto sostenere”. “Ho deciso di fare questa denuncia politica perché penso che non sia giusto questo mercato di parlamentari”, il deputato del partito democratico poi si gonfia il petto in conferenza “io sono di sinistra dai tempi del liceo e ho militato prima nel Pci, poi Pds, poi nei Ds e ora nel Pd e dico che è scandaloso questo commercio di parlamentari”. Bucchino sollecita una indagine della magistratura: “Se un magistrato vorrà chiamarmi per chiarire io sono a disposizione”.
I cronisti lo interrogano per avere qualche particolare in più sulla fuoriuscita dall’opposizione e la figura del mediatore: “Sarei dovuto entrare nel gruppo dei Responsabili e mi ripeteva con toni pacati che l’Italia può andare avanti solo con la guida di Berlusconi e che si deve lavorare solo per lui. Io l’ho guardato fisso senza fiatare. Lo ascoltavo, parlava solo lui. E lui con grande eloquio mi ripeteva che nel nuovo gruppo che stava per nascere ci sarebbe stato bisogno di una voce di sinistra come la mia. Quindi mi ha spiegato di sapere che all’interno del mio partito non avevo ruoli particolari e che la mia ‘voce di uomo di sinistra all’interno del gruppo si sarebbe dovuta poter sentire anche nella prossima legislatura”. Gli viene così prospettata l’opportunità di essere ricandidato in un posto blindato nella prossima legislatura.
Bucchino ricorda in modo nitido che il giovane ripeteva il nome di Verdini più volte “diceva di essere stato fino alle due del mattino a parlare con Verdini e mi dice che se avessi accettato il passaggio avrei dovuto comunicarglielo tramite un sms. E così ho fatto ma gli ho scritto che l’offerta non mi interessava e lui mi ha subito risposto: ‘Va bene grazie‘”. Sul perché si sia deciso a parlare solo dopo diverse settimane il deputato risponde: “Perché purtroppo nel frattempo ho avuto un grave lutto in famiglia è morto mio padre e mi sono dovuto occupare di cose importanti” poi conclude “comunque conservo tutti gli sms e sono a disposizione dei magistrati, ora mi congedo perché devo incontrare alcuni miei connazionali che sono venuti da fuori per incontrarmi”.
Subito arrivano i primi commenti. Il primo è del leader Udc, Pier Ferdinando Casini: “Perché vi stupite tanto? Se volete vi porto altri 20 di questi esempi”. Verdini, intanto tirato in ballo da Bucchino, replica attraverso un comunicato stampa dicendo di non conoscere Bucchino. “Ancora una volta si cerca di trasformare quello che dal 14 dicembre scorso – si legge nella nota del deputato del Pdl – è un problema politico per l’opposizione in un inesistente caso di compravendita di parlamentari. Prima ha tentato Gianfranco Fini, seguito a ruota dalla sinistra con l’onorevole Gino Bucchino, cui ha subito fatto seguito Casini. Ebbene: io non so neanche chi sia l’on. Bucchino, non so quindi chi possa averlo contattato e avvicinato a mio nome. Di certo – conclude Verdini – la notizia di denaro offerto in cambio di adesioni a gruppi che sostengono la maggioranza di governo è totalmente destituita di fondamento”.