“No, Berlusconi non è stato capito, non voleva attaccare la scuola pubblica…”, così la ministra Gelmini ha cercato di mettere una pezza all’ultimo delirio del suo presidente del consiglio.
Purtroppo per lei, esistono le registrazioni e non basteranno neppure Minzolini, Ferrara, Sgarbi, il Tg5, il Tg4, Italia 1 e via discorrendo per riuscire ad oscurare la gravità di quest’ultimo assalto al principio di uguaglianza e alla costituzione.
Del resto le parole del piccolo Cesare sono coerenti con la controriforma della ministra e si collegano a quella logica del bavaglio che ha ispirato ed ispira gli assalti contro la Corte costituzionale, contro il Parlamento, contro i giudici, contro i cronisti, contro la dignità delle donne, contro gli omosessuali, contro l’artcolo 41 della costituzione e contro la contrattazione, contro tutto e tutti.
L”obiettivo è sempre lo stesso: oscurare la pubblica opinione e chiudere tutti i luoghi che non sono riconducibili al pensiero unico televisivo, che non sono immediatamente acquistabili dai signori del conflitto di interessi. Del resto è decisamente più semplice comperare un parlamentare che non tutti gli insegnanti italiani.
Per una volta tutte le opposizioni politiche, sindacali, sociali, hanno reagito a questa provocazione, ribellandosi alla ennesima minaccia di chi, pur di salvare se stesso, sembra disposto a travolgere ogni cosa. Da Bocchino a Di Pietro, dal Pd a Rifondazione, dalle associazioni dei professori e degli studenti, tutti hanno reagito ricordando come il diritto ad un’istruzione pubblica e libera sia un pilastro dell’ordinamento democratico e della legalità repubblicana.
Dario Franceschini, capogruppo del Pd alla Camera dei deputati, ha sollecitato una manifestazione unitaria senza bandiere di partito e questa sarà la grande giornata già indetta da decine e decine di associazione di ogni tendenza per il prossimo 12 marzo a Roma e in molte altre piazze in Italia e all’estero. Sarà la giornata dell’orgoglio costituzionale, in cui si ritroveranno tutte e tutti coloro che hanno a cuore i diritti fondamentali, tra cui quello all’istruzione, alla giustizia, al lavoro, all’informazione, all’uguaglianza tra donne e uomini… Siamo sicuri, anche in questa occasione, che quanti in questi mesi hanno dato vita ad un grande e intelligente movimento di studenti, insegnanti, genitori vorranno essere con noi per liberare l’Italia dai bavagli e dagli imbavagliatori.
Per una volta portiamo con noi solo una bandiera tricolore e una copia della Costituzione, diamo corpo ad un grande movimento per l’interesse generale capace di travolgere non solo i padroni del conflitto di interessi, ma anche chi vorrebbe sottomettere la nazione ad ogni interesse particolare, confessabile o inconfessabile che sia.
Un ringraziamento, infine, alle migliaia di donne e di uomini che hanno già inviato la loro adesione e la loro disponibilità a collaborare al sito www.adifesadellacostituzione.it.