Il Governo porrà alla Camera, questo pomeriggio, la fiducia sulla risoluzione di maggioranza relativa al testo sul federalismo fiscale municipale. Lo ha annunciato ministro per i Rapporti con il Parlamento, Elio Vito, nella conferenza dei capigruppo di Montecitorio. Alla riunione hanno partecipato anche il leader della Lega, Umberto Bossi, ed il ministro per la Semplificazione normativa Roberto Calderoli. Dopo l’approvazione da parte della Camera, il testo tornerà in Consiglio dei ministri “probabilmente già nel Cdm convocato per giovedì”, ha detto Calderoli.

“Questa ennesima fiducia è uno schiaffo al parlamento. Ed è anche la dimostrazione lampante che il governo è sempre più debole e diviso”, ha commentato Massimo Donadi, capogruppo Idv alla Camera. “Hanno il terrore del voto in aula perché sanno di non essere maggioranza, né in Parlamento né nel Paese”.  Immediata la replica di Marco Reguzzoni. “Non c’è nulla di strano se il governo pone la fiducia sul decreto per il federalismo municipale perché il voto è troppo importante”, ha detto il capogruppo della Lega alla Camera. “Quello sul federalismo municipale e’ un decreto che cambia radicalmente l’impostazione dei nostri comuni”.

In aula, durante le comunicazioni del Governo, Calderoli è tornato a illustrare la riforma. “Nessuna ulteriore imposizione viene introdotta per effetto del decreto” sul federalismo comunale, ha detto sottolineando che il provvedimento “riduce le imposte”. In questo senso ha portato l’esempio della cedolare secca sugli affitti con aliquote più basse (19 e 21%) rispetto a quella attuale relativa agli scaglioni Irpef.

Sul testo del federalismo, ha aggiunto Calderoli, “un metodo concertato e improntato alla massima disponibilità” sia nei confronti delle opposizioni che dei Comuni.  Calderoli ha sottolineato come ci sia stato “un dialogo parlamentare ampio: dei 70 commi del provvedimento – ha evidenziato – quelli incisi da proposte dei gruppi parlamentari, nella maggior parte dei casi dell’opposizione, sono 12 e di gran rilievo, e inoltre 22 proposte che sono state recepite erano identiche tra maggioranza e opposizione”. E, ancora, per quanto riguarda i Comuni “sono state recepite 16 loro proposte”, dunque “50 dei 70 commi sono stati costruiti con il contributo di tutti”.

Netta la posizione di Pier Luigi Bersani sulla riforma federalista del Governo. “Domani interverrò in aula e ho intenzione di dire parole chiare: questo non è federalismo, è un pasticcio”. Quindi ha rilanciato: “L’incrocio tra le esigenze politiche di Berlusconi e quelle della Lega sta facendo deragliare la riforma federalista”.

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