Dopo una cena ad Arcore si diffonde la notizia della pubblicazione sul Fatto delle prime notizie sull'inchiesta-Ruby. "Abbiamo il coltello dalla parte del manico", dice la Faggioli. "Non abbiamo un cazzo", risponde Nicole Minetti. E Marysthell Polanco prepara la lettera di "rivendicazioni sindacali" da inviare al premier
Il 26 ottobre 2010 è una data che fa da spartiacque nella vicenda Ruby. Quel giorno, infatti, le storie di festini e ricatti delle notti di Arcore diventano di dominio pubblico, grazie a un articolo del Fatto Quotidiano (clicca qui per leggere il pezzo di Gianni Barbacetto del 26 ottobre 2010). Le 782 pagine di verbali consegnate dai pm di Milano per chiedere l’autorizzazione a procedere contro Silvio Berlusconi aiutano a ricostruire i retroscena di quella notte. E c’è subito una sorpresa: la sera che precede la pubblicazione della notizia a villa San Martino c’è una “cena”, con molte delle ragazze che diventeranno protagoniste della vicenda. Nel corso di quella serata l’umore del premier subisce un cambiamento, inizia a girare la voce che sta per uscire la notizia. Anzi è già uscita, perché il pdf del Fatto è già pubblico sul sito. Nelle 24 ore successive accadrà di tutto. E, come vedremo in seguito, Marysthell Polanco si improvviserà “delegato sindacale” delle ragazze annunciando una lettera di rivendicazioni da far avere al premier tramite Nicole Minetti.
Le intercettazioni della notte del 26 ottobre raccontano proprio il cambiamento di stato d’animo tra l’ingresso “allegro” ad Arcore, intorno alle 22, e gli scambi di sms preoccupati per la vicenda “devastante” che le ragazze si scambiano dopo l’una di notte, quando evidentemente la notizia della pubblicazione è circolata tra gli interessati. Insomma, tutti sapevano che quell’articolo avrebbe dato il via a una serie di rivelazioni potenzialmente distruttive per loro. “Abbiamo il coltello dalla parte del manico”, prova a dire Barbara Faggioli. “Non abbiamo in mano un cazzo”, risponde Nicole Minetti: “Non lo vedremo più per un sacco di tempo”. Poi la stessa Faggioli cambia idea: “Siamo sputtanate a vita”. Non solo: le ragazze fanno chiaramente riferimento alle preoccupazioni di Silvio Berlusconi. E si regolano di conseguenza.
Ecco allora lo scambio di battute all’una e trentanove minuti del 26 ottobre tra Nicole Minetti e Barbara Faggioli.
Minetti: Amo qui c’è proprio da ammazzare amore. qua la cosa è devastante
Faggioli: lo so
Minetti: devastante! Ma tu lo sai che… guarda che…
Faggioli: lo so, ma sai…
Minetti: guarda che lui è così perché sa che sta uscendo, lo sa
Faggioli: lo so, lo so, lo so… no ma non puo passare cosi e
Minetti: Amo vuoi sapere una cosa? Ha detto una cosa saggia la Marysthell
Faggioli: a?
Minetti: la Marysthell ha detto parole sacre
Faggioli: sì
Nicole Minetti: noi per tanto non lo vediamo più fidati
Faggioli: ah ma Niki ma noi abbiamo il coltello dalla parte del manico, ricordatelo sempre
Minetti: Tesoro non abbiamo un cazzo noi fidati. Non abbiamo un emerito cazzo noi! Fidati, nulla
Faggioli: Ma te ne rendi conto che siamo sputtanate a vita?
Passata la notte, inizia la giornata più lunga per le ragazze protagoniste dei festini del premier. Da un lato lo stupore di chi ha scoperto “da Lele” che la notizia è uscita sul Fatto Quotidiano (“Il? Che quotidiano??”). Dall’altro iniziano le rivendicazioni sindacali, con Maryshtell Polanco che si lamenta del momento economico difficile e scrive una lettera che Nicole Minetti dovrà consegnare a “lui”. Ecco la sua telefonata della Polanco con Aris Espinoza del 26 ottobre 2010 alle 12:54, in cui si parla di una lettera di rivendicazioni
Polanco: Adesso Nicolo (prob ha voluto dire Nicole) passerà da qui perché io manderò una lettera a “lui”
Aris: Ah, certo, ok
Polanco: Di parte di tutte noi. Praticamente gli dirò ce stamattina alle 7 si è presentato il ragazzo per andare a comprare il mixer e abbiamo fatto una figura di merda…gli scriverò questo
Aris: Ah
Polanco: Ed un’altra cosa…che né Diana né tu né io abbiamo per muoverci…per mangiare…io gli scriverò tutto…Che noi stiamo passando per un momento molto difficile e che…
Aris: Io sto male di salute, io sto male di salute
Polanco: Certo io glielo dirò di parte nostra
Aris: Certo
Polanco: Nicole passerà da qui, da Colorado…io scriverò la lettera così gliela porta e la legge. Hai capito?
Aris: Certo, scrivigli anche del mio dente che mi sta ammazzando.
Polanco: No, guarda io sono incazzata con “lui” se sapessi…L’ho chiamato oggi là tre volte e dicono che non c’è.
Aris: Ah, Nicole lo ha chiamato tutta la mattina…e non le ha risposto….
Che il 26 ottobre non sia proprio una giornata tranquilla per tutto il clan che ha preso parte alle feste di villa San Martino, lo testimonia anche la telefonata delle 13:07 tra Annina e Barbara Faggioli, che citano esplicitamente lo scoop de Il Fatto.
Barbara: Ma senti un po’, ma è uscito qualcosa? Di quella roba lì?
Annina: Ehmmm, perché?
Barbara: Perché a me il Lele ha detto che è uscito
Annina: Eh, leggi il Fatto Quotidiano
Barbara: Il? Che quotidiano?
Annina: Il Fatto Quotidiano. Il fatto
Barbara: Sì però non è…non esiste che non avvisa..anche lui! Cioé io l’ho chiamato stamattina si…Boh, cioé non…è allucinante sta storia dai Anna!
Annina: Eeee lo so.
Barbara: Col bene che gli voglio però…cioé…va bè dopo lo compro e poi…poi…
Annina: Va bè no, ma tanto non è niente diii…vecrai. Dopo capirai.
Barbara: Beh, ma ci sono i nomi?
Annina: No! No no no
Barbara: No?
Annina: No, no!
Barbara: Ah ok
Annina: Va bé, dopo vedi.
L’articolo che ha scatenato le preoccupazioni delle ragazze, in effetti, non rivelava nomi e dinamiche rese note nei giorni e nei mesi successivi. Ma lasciava intravedere, e faceva chiaramente intendere, che non si trattava di una vicenda marginale: “Una ragazza, appena diciottenne, sta raccontando di avere avuto incontri con lui quando era ancora minorenne”, si legge nell’articolo del 26 ottobre: “Un nuovo caso Noemi Letizia? No, una vicenda ancor più spinosa, perché questa volta la ragazza racconta fatti, incontri, conte- sto, particolari. Fa i nomi di protagonisti e comprimari”. Forse questa è la frase che ha fatto tremare Minetti, Faggioli e Polanco. O forse, più semplicemente, la consapevolezza che di lì a poco anche loro sarebbero state tirate in ballo.