Politica

Bondi verso le dimissioni <br> ma i generali del Pdl lo lasciano solo

A 12 ore dall'annuncio del ministro dei Beni culturali, soloMariastella Gelmini e Renato Brunetta lo invitano a ripensarci. Gli altri big, invece, non si schierano

A quasi 12 ore dall’annuncio del ministro dei Beni culturali Sandro Bondi è intenzionato a dimettersi gli unici colleghi che gli chiede di non mollare sono Mariastella Gelmini e Renato Brunetta. Le altre reazioni alla sua lettera al Giornale, non hanno uno spessore politico tale da farlo desistere. Non una parola dai generali del Pdl, niente dai colleghi illustri che fino a un mese fa erano seduti accanto a lui a palazzo Chigi. E’ solo anche nell’addio al governo. ”Spero che tanti protagonisti della vita pubblica italiana trovino il tempo interiore e l’onestà intellettuale per riflettere sulla lettera di oggi al Giornale di Sandro Bondi, così come sulla sua intervista di pochi giorni fa al Corriere della Sera”. Lo dichiara Daniele Capezzone, portavoce Pdl. “Bondi denuncia giustamente una deriva belluina della lotta politica in Italia – dice – in cui lo spazio per le idee si riduce, e il campo resta occupato da una generalizzata e indistinta mischia nel fango. Intendiamoci: da sempre la politica porta con sè asprezze e durezze, ma guai se, come ora sembra accadere, a soccombere sono le idee, le proposte, un confronto civile e rispettoso”.
“Da Bondi viene una prova di dignità personale, di lucidità intellettuale e di passione politica – aggiunge – che è materia per la riflessione di tutti: e, quali che siano le sue scelte delle prossime settimane e mesi, in primo luogo la maggioranza e il Pdl dovrebbero far tesoro di questo contributo. Mi auguro che per molti anni ancora il centrodestra sappia farsi forte di questa passione politica e di un indispensabile contributo di elaborazione politica e culturale”.
E Mario Baccini dei Cristiano popolari che spiega come “Bondi sia una persona seria e corretta che ha sempre operato per il bene del Paese. Siamo convinti – aggiunge – che il ministro Bondi meriti tutto il nostro sostegno e plauso per come ha operato perchè la capacità di un ministro non si stabilisce in base alla sua attitudine ad affidare appalti piuttosto che a fare deroghe alle leggi sulla tutela dei beni artisti e ambientali, ma dalla competenza e dalla onestà”.”I Cristiano-popolari, che sono tra i fondatori del Pdl, sono e saranno al fianco del ministro Bondi e sono pronti – conclude Baccini – a sostenere tutte le iniziative che potranno essere utili alla programmazione delle attività ministeriali”.
”Bondi è una persona di grandesensibilità e valore e non mi stupisce la profondità con cui vive la difficile esperienza di governo, che proprio per questo gli consiglio di proseguire”. E’ invece quello che dichiara, in una nota, il ministro Gianfranco Rotondi.
Le parole più naturali le spende Mariastella Gelmini: “Bondi deve continuare a svolgere il proprio ruolo nell’esecutivo”. Che aggiunge: “Il ministro dei Beni culturali è uno dei migliori esponenti del governo e un dirigente insostituibile del Pdl. Nel suo ministero ha ereditato una situazione difficile che ha gestito con efficacia e intelligenza, denunciando sprechi e privilegi. Il ministro Bondi – prosegue il ministro dell’Istruzione – deve continuare nel suo lavoro poiche’ il suo contributo e’ indispensabile per rendere ancora piu’ incisiva l’azione riformatrice del governo”.
“Il collega e amico Sandro Bondi e’ stato e continua a essere un ottimo ministro dei Beni Culturali”, afferma Renato Brunetta. “In tutti questi mesi – prosegue il ministro per la pubblica amministrazione – ho condiviso in toto la sua azione riformatrice in un settore tanto complesso quanto strategico per l’economia del nostro Paese, sostenendola con un serio e proficuo lavoro comune. Non posso quindi che invitarlo a restare al suo posto, affinche’ il governo Berlusconi e l’Italia – conclude – possano continuare a giovarsi della sua passione e delle sue indiscutibili competenze”.