Il governo ha ottenuto alla Camera la fiducia sulla risoluzione di maggioranza sul decreto per il federalismo fiscale. I sì sono stati 314, 291 i no e due gli astenuti. Tutti i deputati della Lega hanno sventolato le bandiere delle regioni del Nord e con il sole delle Alpi, dopo che il vicepresidente Antonio Leone ha proclamato il risultato della votazione sulla fiducia sul federalismo municipale. Fra i leghisti c’era anche il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi che si è unito all’applauso dei deputati del Carroccio. Vedendo la scena, Leone ha chiesto l’intervento dei commessi per rimuovere le bandiere sospendendo brevemente la seduta. Domani il Consiglio dei ministri darà il via libera definitivo al federalismo.

Dopo aver espresso il voto, Berlusconi ha raggiunto i deputati del Carroccio che seguivano la votazione dai loro banchi: il ministro dell’Interno Roberto Maroni gli ha passato una pochette verde che Berlusconi, sorridendo, ha messo nel taschino della giacca. Dopo si è fermato a ridere e a scherzare con i deputati leghisti che hanno mostrato di apprezzarne le battute. Berlusconi a chi gli ha fatto notare che i 314 voti sono comunque lontani dalla maggioranza da tempo promessa ha risposto di “essere tranquillo, tranquillissimo: c’è stato qualche assente”, ha detto. “Sapevamo che c’erano alcuni malati e due in missione. Altrimenti saremmo 320”.

Comunque soddisfatto Umberto Bossi. “Un giro di mattoni in più. Siamo quasi al tetto”, ha detto il leader del Carroccio dopo il voto.  Ora “abbiamo anche iniziato il federalismo regionale”, sottolinea il leader del Carroccio, che a chi gli chiede: si completa la legislatura? Risponde: “Noi vogliamo completare il federalismo, poi vediamo. Siamo con in piedi per terra”. Il risultato conquistato oggi sarà “portato” a Bergamo sabato alla festa dei 25 anni di vita della Lega. Saranno presenti tutti i ministri e sono già iscritti oltre duemila partecipanti.

“La perfezione non esiste ma” quella sul federalismo “è una buona legge”. Così Bossi aveva commentato, poco prima del voto di fiducia, la riforma bandiera del Carroccio, al termine delle dichiarazioni di voto alla Camera. Il leader del Carroccio è stato protagonista dell’ultima fase di discussione. “Bossi, Bossi”. I deputati della Lega hanno accolto con un coro la dichiarazione di voto sulla fiducia al federalismo municipale da parte del capogruppo Marco Reguzzoni. “E’ una riforma rivoluzionaria”, ha detto. Il leader del Carroccio ha lasciato il banco del governo nell’aula della Camera per seguire il dibattito sul federalismo municipale dai banchi della Lega. Dal Pd qualcuno ha risposto al coro con “scemi, scemi”.

“Cara Lega, non venite a raccontare che reggete Berlusconi per fare il federalismo”, ha detto Pier Luigi Bersani rivolgendosi a Bossi nel suo intervento in aula alla Camera. “Noi vi garantiamo che il processo federalista va avanti anche in diverse condizioni politiche”, ha detto il segretario del Pd, “se volete reggere il moccolo al miliardario, se volete mettere il Carroccio al servizio dell’imperatore non trovate scuse. Fermatevi”, ha ammonito tra gli applausi delle opposizioni e le proteste di Lega e Pdl, “perché se no questa riforma deraglia. Se volete andare avanti scambiando il guscio vuoto di questa riforma per la sopravvivenza di Berlusconi andremo a dirlo in tutti i posti. E pagherete il tradimento del federalismo”. Bossi ha ribattuto: “Io non precludo mai niente, ma la sinistra si è rovinata la faccia davanti alla gente”.

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