Muhammad Yunus, il “banchiere dei poveri” premio Nobel per la pace e pioniere del microcredito, è stato escluso dalla banca che ha fondato, la Grameen Bank. La decisione è stata presa in seguito alle pressioni della banca centrale del Bangladesh che contestava il mondo in cui Yunus era stato nominato alla guida della banca.
Yunus, 70 anni, sostiene la banca centrale del Bangladesh, è stato nominato direttore generale della Grameen Bank nel 2000 senza chiedere il parere preventivo della stessa Banca centrale. Questa decisione è da ricollegare agli scontri che da anni ormai sono in corso tra Yunus e le autorità del Bangladesh e in particolare con il premier Skeikh Hasina. A febbraio il ministro delle finanze, Abul Maal Muhith Abudl, 77 anni, aveva affermato che il premier Nobel del 2006 doveva dimettersi perché “troppo vecchio”. Hasina, dal canto suo, non ha risparmiato critiche al ‘banchiere dei poveri’ accusando la Grameen Bank di “succhiare il sangue dei poveri”.
Ma il ministro delle Finanze bengalese, A.M.A. Muhit, ha assolutamente escluso qualsiasi risvolto politico nella decisione. “Si tratta – ha precisato – di una questione squisitamente legale”, legata al fatto che Yunus a 70 anni ha abbondantemente superato l’età limite (60 anni) prevista dai regolamenti per abbandonare gli incarichi nelle istituzioni finanziare e andare in pensione.
All’inizio di dicembre 2010 un documentario realizzato dal giornalista danese Tom Heinemann insinuò sospetti di irregolarità nella gestione della banca, riguardanti doni finanziari della Norvegia e di altri paesi, provocando reazioni contrastanti ed inchieste da parte dei governi di Oslo e di Dacca. I sostenitori di Yunus, fra cui l’ex presidente irlandese Mary Robinson, sostengono che contro di lui è stata orchestrata una campagna politica, dopo le tensioni registratesi fra Yunus ed il premier bengalese Sheikh Hasina nel 2007.