L'avvocato Ghedini ha incontrato il presidente del tribunale di Milano Livia Pomodoro per cercare di dare subito una data alle udienze
Silvio Berlusconi potrebbe prestofare il suo ritorno dentro un’aula del Palazzo di Giustizia milanese, a distanza di quasi 8 anni dalle dichiarazioni rese nel processo Sme, nel giugno 2003. Lo ha fatto capire l’avvocato Niccolò Ghedini, incontrando il presidente del Tribunale di Milano Livia Pomodoro.
Il legale e il magistrato hanno discusso, infatti, della possibilità di coordinare le udienze dei 4 procedimenti pendenti a carico del premier, per garantire proprio la sua presenza. E questo mentre fonti della Procura spiegavano che il processo sul caso Ruby, poichè è un rito immediato ed ha come parte offesa una minorenne, ha una sorta di corsia preferenziale rispetto agli altri processi, proprio come tipo di procedimento. Infatti, come hanno chiarito fonti della Procura, nonostante il processo sul caso Ruby, nel quale il premier risponde di concussione e prostituzione minorile, sia stato incardinato dopo gli altre tre procedimenti a suo carico (Mediaset; Mills; Mediatrade), non può essere messo in coda o subire rallentamenti a causa del affollamento delle udienze per il presidente del Consiglio. E ciò proprio in ragione della sua tipologia: è un processo con rito immediato, celere per definizione e che si fonda sull’evidenza della prova; inoltre, la parte offesa è una minorenne.
Intanto, in mattinata l’avvocato Ghedini si era presentato in Tribunale a Milano ed era rimasto a colloquio con il presidente Pomodoro per cercare, da quanto si è saputo, di coordinare le varie udienze dei processi, anche a seconda degli impegni di Berlusconi. Per tentare di tracciare, dunque, un calendario, dato che il premier – ha ribadito Ghedini, dopo averlo già detto lunedì scorso, al termine dell’udienza Mediaset – vorrà esserci, soprattutto quando in aula ci sarà attività difensiva di sostanza.
Sempre lunedì Berlusconi, parlando in un incontro a Milano, aveva spiegato che lui ai processi vuole essere sempre presente, ma “i miei avvocati me lo impediscono”. Ghedini, invece, aveva annunciato che l’11 aprile, data della prossima udienza del processo Mediaset, Berlusconi “verosimilmente” ci sarà. Più probabile, invece, che per venerdì prossimo – ripresa del processo Mills – presenti un legittimo impedimento per un impegno a Bruxelles. Stessa cosa per il 6 aprile per la prima udienza del Ruby-gate. Mentre oggi l’udienza preliminare Mediatrade, che vede imputato il premier per frode fiscale e appropriazione indebita, verrà probabilmente rinviata perché uno degli avvocati, Filippo Dinacci, legale di Pier Silvio Berlusconi, anche lui tra gli imputati, non ha ricevuto la notifica della fissazione dell’udienza.
Nel frattempo, fonti della Procura hanno sottolineato che i processi dovranno essere celebrati nei giorni liberi per il premier da impegni istituzionali. Questi giorni liberi di solito sono il venerdì, il sabato e il lunedì. Sarà poi compito dei vari uffici del Tribunale e quindi dei giudici organizzare il calendario dei vari processi per il premier. Lo stesso Ghedini lunedì in aula aveva spiegato come la data dell’11 aprile, un lunedì, fosse una buona data per il presidente del Consiglio. Al quarto piano del Palazzo di Giustizia, intanto, si lavora ancora sul caso Ruby e i pm attendono gli esiti di nuovi atti di indagine prima di chiudere il filone di inchiesta che vede indagati Nicole Minetti, Emilio Fede, Lele Mora e altre tre persone. Un vertice tra il procuratore della Repubblica Edmondo Bruti Liberati, gli aggiunti Ilda Boccassini e Pietro Forno e il pm Antonio Sangermano si terrà giovedì prossimo. Poi la chiusura dell’indagine, probabilmente la settimana successiva.
”Se Berlusconi dovesse andare a tutti i processi che stanno per iniziare non potrebbe più ricoprire il ruolo di capo del Governo”. Così il direttore editoriale di Libero Vittorio Feltri nel corso della trasmissione Otto e Mezzo commenta l’ipotesi di una presenza ai processi che vedono Berlusconi imputato, soprattutto quello sul caso Ruby. “Personalmente propenderei a una sua assenza, se non a tutti, a quasi tutti i processi che lo riguardano”. Feltri che ha precisato che “sarebbe comunque un suo diritto presentarsi in tribunale e difendersi”, ha poi sottolineato che secondo lui “Berlusconi non ha nessuna voglia di esporsi in un tribunale” né tanto meno di finire “sotto i riflettori” o “sotto la luce livida dell’imputato”.