Rai, l’eterna lotta per cacciare Santoro e chiudere Annozero. Dalle volgari minacce telefoniche di Berlusconi al povero Innocenzi dell’AgCom, alle battaglie senza successo di Mauro Masi, alle trovate di Alessio Butti con i conduttori a targhe alterne.
Ma Santoro resiste e Masi è sul piede di partenza.
Masi scomunicanti
Por fine ad Annozero con Santoro,
zittir Dandini, Floris, Gabanelli,
mettere il fren dei comunisti al coro,
non esser più l’oggetto di zimbelli.
Silvio strigliava il povero Innocenzi,
dell’AgCom l’inetto consigliere:
“Perché quell’Annozero non silenzi?
La poltrona a tal fin ti feci avere…
Sembrate un’Agenzia da barzelletta,
uno schifo, un bel c… d’organismo
col qual Santoro va a tutta manetta
alla faccia del giusto pluralismo!”
“M’ha fatto un c… che non finisce mai,
ogni giorno ci manda a quel paese
se non cacciam Santoro dalla Rai…”
Non ci riuscì, Santoro si difese.
Con Masi tutti i trucchi hanno tentati:
diffide telefoniche in diretta,
tranelli, sospension, quattrin negati,
di doppie conduzioni la ricetta,
comitati, castelli normativi,
allargamenti d’ospiti, cavilli
per fermare i pollai televisivi
e non parlare di premier mandrilli.
In prima sera Sgarbi a Il bene e il male,
Ferrara al posto ch’era di Enzo Biagi,
per aiutare un po’ il telegiornale
che, grazie a Minzolini, fa naufragi.
Ai servitori inetti poi fottuti
par che si aggiunga Masi, il Signorsì,
poiché Travaglio e Vauro non son muti
e Michele Santoro è ancora lì.