Il presidente del consiglio Silvio Berlusconi annuncia una riforma sulla giustizia epocale. Lo fa intervenendo via telefono a un’assemblea del Pdl ad Avezzano, presente sul posto il suo fidato Guardasigilli Angelino Alfano. Uno show che ricorda il presidente dei tempi migliori che affronta i temi a lui più cari, primo tra tutti quello sulla giustizia. La legge bavaglio, in particolare, quella che riguarda il divieto di intercettazioni. Una legge che, secondo il premier, “venne bloccata da Fini“, ma che oggi non ha motivo di non andare in porto. E c’è da crederci, visto che sono le intercettazioni lo strumento investigativo che ha fatto emergere tutte quello che stava dietro a quel bunga bunga che in principio fu solo una barzelletta. Di cattivo gusto, ma solo una barzelletta. Poi le indagini, e le intercettazioni, appunto, hanno fatto capire che più che una storiella bunga bunga nascondeva quello che erano le notti di Arcore, fatte di prostitute e sfruttatori, culminate con quella maledetta notte in cui l’intervento il presidente del consiglio per far uscire dalla questura tale Karima El Mahroug, in arte Ruby Rubacuori, la spaccia come nipote del suo illustre (ex) collega Mubarak. E visto che Berlusconi grida al complotto, ha fatto capire che è meglio tornare alle origini: telefoni liberi per tutti.
Intercettazioni. “Il fatto di non avere la certezza di non essere intercettati” quando alziamo il telefono “è una cosa che davvero non si può più accettare ed io credo che noi facciamo bene ad andare avanti” con la riforma: “Fini ce lo aveva impedito recentemente, ma abbiamo una legge in Parlamento, alla Camera, che è già stata approvata dal Senato e ora dobbiamo mandarla avanti, perfezionarla, e dobbiamo arrivare a garantire a tutti i cittadini quella privacy che è doverosa in una democrazia”, ha detto.
Riforma della giustizia. In Consiglio dei ministri giovedì prossimo “presenteremo la riforma della giustizia giovedì. E’ una riforma che sarà epocale”, ha spiegato il premier. “Nessun governo mai ha fatto così bene”, ripete più di una volta il Berlusconi. Un progetto – aveva precisato poco prima Alfano – che sarà imperniato su tre principi essenziali: accusa e difesa devono essere alla pari e quindi devono essere giudicati da un giudice imparziale; Se un magistrato sbaglia, come per i medici e gli avvocati – ha proseguito – deve esserne responsabile”. Il terzo aspetto attiene alla riforma del Csm perché “se la magistratura deve essere autonoma dai poteri, deve essere anche senza nessuna influenza interna e, quindi, devono essere giudicati da un organismo terzo”. L’iter di questo progetto di riforma secondo il Guardasigilli sarà lungo e poiché la legislatura “arriverà fino in fondo nessuno può dire che il governo fa questa riforma per farne beneficiare Silvio Berlusconi. Entrerà in vigore fra anni e il nostro obiettivo è quello di realizzare una riforma che serva ai cittadini italiani”.
No alle urne. Berlusconi, dopo la giustizia, ha illustrato, il suo pensiero. ”Non ci saranno elezioni politiche anticipate perché credo che sarebbe veramente un danno per il nostro Paese dare un segnale di non avere stabilità di governo” soprattutto alla “finanza internazionale” e che sia “molto importante avere un governo stabile e nel pieno dei poteri anche per quello che succede in Egitto in Tunisia e in Libia”.
Pdl al 30,6%. “I sondaggi ci dicono che siamo sempre il primo partito in Italia, nonostante gli attacchi della sinistra e dei giornali: siamo al 30,6% quindi andiamo avanti con grande consenso”. E ancora: “Siamo soddisfatti della maggioranza che abbiamo in Parlamento, che è molto più coesa di prima: prima, quando presentavamo ad esempio le riforme sulla giustizia avevamo il no preliminare di Fini e dei suoi, oggi invece su questa maggioranza possiamo davvero contare e quindi possiamo veramente pensare di portare avanti tutte le nostre riforme che per noi sono un impegno contrattuale nei confronti di tutti i nostri elettori”.
Attacco alla sinistra. Berlusconi poi attacca la sinistra, difende l’operato del governo, accusa i finiani, rilancia sulla scuola – strizzando l’occhio ai docenti, ma anche ai cattolici – sul fisco e sul piano casa e, come detto, sulla giustizia. “La sinistra cerca di ottenere con scorciatoie mediatico-giudiziarie quello che non riesce a ottenere nelle urne”. All’inizio la linea telefonica fa le bizze. Silvio c’è, Silvio non c’è, si sussurra tra la platea di fan ad Avezzano. Alla fine il Premier ruggisce un saluto chiaro e netto, e per tutti i 400 tra amministratori pidiellini e supporter di Noi Riformatori accorsi nella sala del Don Orione della cittadina abruzzese, è solo il “meno male che Silvio c’e” tra applausi scroscianti ed entusiasti. “Stiamo uniti e abbiate fiducia nel Governo”, esordisce il Premier. “La settimana scorsa abbiamo avuto un’altra fiducia” e “siamo soddisfatti dalla maggioranza che abbiamo visto è autosufficiente e più coesa”.
Il nucleare del premier. Insiste sul nucleare, Berlusconi, sottolinando che “è l’unica alternativa possibile a petrolio e gas”. Sappiamo tutti – ha aggiunto – che il falso ambientalismo ideologico della sinistra ha seminato un mare di paure e ha bloccato fino a qui in Italia tutto ciò che negli altri paesi è stato normale, e quindi termovalorizzatori, le centrali nucleari ed anche le grandi opere. Tutti i Paesi puntano sul nucleare: la Cina ha previsto 120 centrali, l’India ne ha previste 60, la Francia ne ha realizzate 62 e produce attraverso il sistema nucleare l’85% del suo fabbisogno, il che fa costare molto meno l’energia alle aziende francesi, e questo ci disturba nella competizione che le nostre aziende hanno con loro, perchè paghiamo l’energia dal 30 al 50% in più rispetto a quanto non la paghino le famiglie e le aziende francesi. Anche la Svizzera contempla 8 centrali per 8 milioni di abitanti e quindi ritengo che dobbiamo andare avanti con decisione su questo terreno”.
Show sulla scuola. Alla platea lancia segnali ‘ anche sulla scuola. Per sottolineare di non averla mai attaccata, ma di aver semplicemente difeso il diritto delle famiglie cattoliche meno abbienti ad avere un “buono” per la scuola privata. Detto ciò, aggiunge, gli insegnanti “svolgono un ruolo fondamentale” e hanno uno stipendio “assolutamente inadeguato”. Ma anche sul fisco, sottolineando che una riforma tributaria è necessaria “perchè ci sono leggi che rialgono a 40 anni fa”.
Le bugie sul terremoto. E visto che siamo in Abruzzo, terra martoriata dal sisma del 6 aprile all’Aquila, ecco Berlusconi sottolineare “la tempestività e l’efficacia con la quale il Governo è intervenuto nella ricostruzione della città”, contrattacando alle critiche: atanziamento complessivo 14,767 miliardi di euro, dato casa a chi le aveva perse, riaperte scuole per 17 mila studenti.