Ti aspetteresti un sito istituzionale. Magari con qualche foto di ministri. Ma se digiti www.palazzograzioli.com le uniche foto che compaiono sono quelle di ammiccanti ragazze in reggiseno. Un sito a luci quasi rosse, insomma. Anziché quello della residenza romana di Silvio Berlusconi. Dove di solito si fanno riunioni con deputati e senatori. Ma dove sono andate anche Patrizia D’Addario e le altre escort delle feste capitoline del premier.
Ad acquistare i domini Internet (oltre al .com c’è anche il .org) è stato un ragazzo di Torino, che ha lanciato la provocazione. “Ancora nessuno mi ha telefonato – racconta all’Unità -. L’obiettivo è ovviamente quello di venderli”. Possibile che i consulenti del premier si siano scordati di registrare loro il sito? “È come se la Casa Bianca o il Quirinale si fossero lasciati scappare la loro identità sul web – fa notare blitzquotidiano.it – correndo il pericolo di essersi trasformati in siti porno”.