Dunque la novità è che il premier andrà in tribunale per affrontare i processi. E certo, conoscendo il personaggio e la sua propensione a mantenere la parola, c’è da aspettarsi che da qui al momento in cui dovrà davvero presentarsi in aula se la sarà rimangiata. Ma per il momento dobbiamo prendere per buona questa versione.

Semmai, ciò che più fa specie è questa disponibilità data soltanto per i lunedì. Non sappiamo cosa mai, nei restanti sei giorni della settimana, lo “impedisca legittimamente”, ma questo è un dettaglio. È proprio la scelta del giorno a destare curiosità. Il lunedì.

Qualcuno ironizzerebbe sul fatto che si tratta del giorno di riposo dei parrucchieri, e che dunque l’impossibilità di sottoporre quel giorno a manutenzione la chioma in kevlar sgravi B. da uno dei suoi legittimissimi impedimenti. Sembra invece a me che la vera ragione sia un’altra. C’è che B. vuole proprio il Processo del Lunedì. Quello biscardiano, intendo. Da realizzarsi trasformando l’aula di un Tribunale della Repubblica nel palcoscenico di un’esibizione guittesca, tutta strilli e rodomontate. La parodia della giustizia in forma di spettacolo. Aldo Biscardi è il suo presidente di corte ideale, e Tiziano Crudeli il suo modello di pm. E vai col moviolone sul bunga bunga, che se vendiamo bene gli spot è un affarone pure questo.

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