La Lega Nord a Treviso presenta la lista civica a sostegno del Carroccio alle provinciali: si chiamerà Razza Piave, chiaro riferimento a coloro che sono nati nelle terre, esclusivamente venete, bagnate dal fiume tutt’oggi “sacro alla patria” (iscrizione che si legge su tutti i ponti che lo attraversano) e a una particolare razza di cavalli. Un termine che nasce, molto probabilmente, dopo la prima guerra mondiale, della quale il fiume Piave è quasi un simbolo perché sulle sue rive è nata la cosiddetta “vittoria”. E da allora il termine viene usato in Veneto per indicare una popolazione forte e vigorosa.
Il candidato alle provinciali, l’attuale presidente leghista Leonardo Muraro non ha ancora reso noto il listino, ma la sorpresa è data dal fatto che un nome illustre si smarca dall’operazione: si tratta di Giancarlo Gentilini, vicesindaco di Treviso che puntualizza di non essere interessato alla Provincia e nemmeno alla lista di Razza Piave.
Proprio lui, lo sceriffo, che dell’elogio della Razza Piave, in tempi non sospetti, si era fatto porta bandiera con alcune dichiarazioni al fulmicotone: “Fate figli, ho bisogno di figli razza Piave per governare Treviso”, disse il giorno di San Valentino, nel 2009, in riferimento ai troppi stranieri. Ma sulla civica trevigiana, che come simbolo ha un cavallino bianco in campo rosso, l’interesse di Gentilini scema: “A un sindaco come me non interessa correre per un posto da consigliere provinciale, io miro molto più in alto. E poi la razza Piave è una cosa sacra, non possiamo mischiarla alla politica o ai simboli. E sacra. Capito? Non c’entra nulla col resto. Con quel termine parliamo della guerra e di chi difese la patria. Messa così è solo uno slogan per raccogliere voti. E a me non piace per nulla”.
Senza l’appoggio di Gentilini, potrebbe essere perso un buon pacchetto di voti che però potrebbero venire recuperati attraverso un outsider che Muraro ha detto di avere già pronto.