Parafrasando Lucio Battisti: “Dieci sindaci per Napoli posson bastare”. Ma forse sono troppi. Al momento sono dieci i candidati a vario titolo e intensità alla successione di Rosa Russo Iervolino per la guida di Palazzo San Giacomo. E il numero minaccia di aumentare, alla faccia del bipolarismo, parola vuota di significato all’ombra del Vesuvio.
Sgraniamo l’elenco. Il Pd vince le resistenze del prefetto Mario Morcone, capo dell’Agenzia per la Gestione dei beni confiscati, fresco di richiesta di archiviazione in un’inchiesta su alcuni appalti della Protezione Civile. ”Dopo aver riflettuto a lungo ho accettato la candidatura a Sindaco di Napoli per amore della mia città”, spiega Morcone. L’Idv sostiene senza se e senza ma l’eurodeputato Luigi De Magistris, che lancia una lista civica per Napoli e dopo l’uscita pubblica di sabato scorso al Modernissimo è già in campagna elettorale. “La candidatura di Morcone non sposta di un millimetro la mia posizione – dice l’europarlamentare dell’Idv -. Ci confronteremo in campagna elettorale”. E sulla scelta del Partito democratico, De Magistris attacca: “Il Pd ha deciso di non scegliere la strada del cambiamento, non credo che il rinnovamento passi per Morcone. Serviva invece uno scatto nel modo di fare politica e dal punto di vista generazionale”.
Nel Pdl in pole position c’è l’ex capo della confindustria napoletana Gianni Lettieri: avrebbe ricevuto l’investitura da Silvio Berlusconi in persona in un incontro a cui ha partecipato anche il coordinatore campano del Pdl Nicola Cosentino. Ma nel centro destra scalpita anche Clemente Mastella. Forse il primo tra tutti a scendere in campo. Risale al 9 ottobre l’autocandidatura dell’ex Guardasigilli, presidente dei Popolari-Udeur, in una manifestazione al teatro Augusteo. Dovrebbe capeggiare una lista che porterà il suo nome. L’Udc, con il sostegno di Api e Mpa (traduzione: i partiti di Francesco Rutelli e Raffaele Lombardo), ha ufficializzato il nome dell’ex rettore dell’Università di Salerno Raimondo Pasquino. Il suo mentore politico è Ciriaco De Mita, già nel 2006 l’ex premier avrebbe voluto candidarlo a sindaco di Napoli se la Iervolino avesse portato fino in fondo il proposito di rinunciare a un secondo mandato.
Ma il Terzo Polo non è del tutto compatto: i finiani di Futuro e Libertà propongono come candidato sindaco l’eurodeputato Enzo Rivellini, già consigliere regionale fustigatore degli sprechi della sanità campana. Il Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo rilancia il giovane Roberto Fico, già candidato Governatore alle ultime regionali. L’ottavo nome è quello di Raffaele Di Monda, un giovane avvocato che si presenta alla guida dell’associazione Pin (Programma Innovazione Napoli). Da mesi ha tappezzato di 6 x 3 le principali vie di Napoli. A questi otto aggiungiamo i democratici Andrea Cozzolino e Umberto Ranieri. Il primo avrebbe vinto le primarie del centrosinistra, rimaste senza effetto per le accuse incrociate di brogli. Bersani ha riconosciuto: “E’ stato il più votato”. In assenza di una ‘sentenza’ sul presunto inquinamento del voto (la commissione di garanzia si è sciolta senza deliberare in merito) e di un candidato sindaco condiviso dall’intero centrosinistra, l’eurodeputato bassoliniano nei giorni scorsi ha fatto capire di poter tornare in gioco in ogni momento. Quanto a Ranieri, si ritiene il vincitore delle primarie al netto dei brogli. “Faccio un passo indietro solo se si candida il magistrato Raffaele Cantone” affermò nei giorni caldi immediatamente successivi al voto del 23 gennaio. E siccome Cantone ha detto no, l’ex sottosegretario agli Esteri potrebbe meditare e approfondire la volontà espressa nei primi giorni post primarie, quando spiegava di voler proseguire il suo impegno per Napoli e verdi e socialisti lo incitavano a non mollare.
Intanto nel centrosinistra le acque sono sempre più agitate. Il leader di Sel Nichi Vendola, in un’intervista al Corriere del Mezzogiorno sostiene che “dividersi tra Morcone e De Magistris non va bene” e senza prendere posizione ne per l’uno ne per l’altro afferma che per uscire dall’impasse serve “la mossa del cavallo” ovvero “una soluzione che nessuno si aspetta”. E invece ecco arrivare la conferma della candidatura di Mario Morcone. Nel frattempo Cozzolino attacca furiosamente De Magistris: “Non sta aiutando la città, sta facendo una furbata. Ha fatto un calcolo politico, pensava a una crisi di governo ma ora che non ci sono più elezioni anticipate ha rivolto la sua attenzione a Napoli. Non penso di sostenerlo”. Anche Bassolino interviene. E sceglie Twitter per chiedere: “Ma perché De Magistris non si è candidato alle primarie”? L’ex pm però incassa l’inatteso sostegno dell’ex sindaco di Venezia Massimo Cacciari in un’intervista apparsa stamane su Terra: “”Il Partito democratico a Napoli e’ stato un disastro da molti anni. Da un punto di vista personale mi dispiace dirlo, ma Antonio Bassolino ha fallito. A questo punto sarebbe meglio fare diecimila passi indietro e sostenere de Magistris. D’altra parte, ora quale candidatura potrebbe uscire?”