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C-Day anche a Londra: “Per una nuova Italia non più schiava dei poteri”

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Il C-Day ha chiamato oggi a raccolta anche a Londra molti Italiani della capitale che si sono radunati di fronte a Downing Street per far sentire la propria voce. Sotto un tiepido sole del marzo londinese, i manifestanti sono arrivati di fronte alla residenza del Premier David Cameron armati di cartelli, megafoni e striscioni. Uno di questi recita: “Cercasi presidente del consiglio onesto, dignitoso, rispettoso della Costituzione. Astenersi mitomani, sessodipendenti, collusi e ricattabili”.

Circa 150 persone hanno partecipato al sit-in organizzato nella capitale dal Popolo Viola London, distaccamento estero del gruppo già protagonista di diversi eventi pubblici nei mesi scorsi. Alcuni turisti di passaggio, molti i residenti, emigrati dall’Italia in cerca di lavoro e di opportunità. “Dobbiamo difendere una Costituzione continuamente calpestata e violata dai nostri governanti”, dice il primo speaker del Popolo Viola. “Manifestiamo qui come nelle piazze italiane, anche se siamo lontani. “Vogliamo un nuovo Paese, non più schiavo di rendite e poteri, che entri davvero in Europa.”

Sulla scia del successo della manifestazione “Se non ora, quando?” dello scorso febbraio – a cui, solo a Londra, avevano preso parte oltre 400 persone – anche oggi gli italiani, in patria come all’estero, si sono presentati nelle piazze a difesa della legge che per loro va bene così com’è, senza rimpasti. Negli interventi si parla di giustizia, di legalità, di educazione, di giovani e di precariato. “Non sono più tollerabili i privilegi,” dicono i ragazzi, che fiaccano l’Italia eliminando competitività e rubando diritti e prospettive.

Angelo Chiaretti, di Mondaino, Rimini, ha interpretato un Dante Alighieri paladino della Costituzione, con tanto di tunica rossa e cappello: “Più di sette secoli fa, Dante ci ha insegnato che il governo dello stato non può essere un fatto privato. L’Italia di oggi si può descrivere bene con i versi del sommo poeta, che scrive al Canto VI del Purgatorio: “Ahi Italia, di dolore ostello, nave senza nocchiero in gran tempesta, non donna di province, ma bordello.”

Si citano, oltre a Dante, Mazzini, Calamandrei e altre grandi figure del passato storico della nazione. C’è voglia di cambiare nell’aria. Non vittimismo, ma determinazione e speranza. Angelo Chiaretti era a Londra in questi giorni con il fratello Goffredo. Entrambi commercianti di Rimini, sono arrivati nella capitale per La Dolce Vita, fiera di prodotti italiani che si tiene in questi giorni a Islington. “Il clima in fiera era buono, c’era molta gente e molto interesse per i nostri prodotti”, dice Goffredo Chiaretti, “ma la situazione da noi è ridicola, e qua lo sanno. Si sente il peso anche qui”. Da notare come il sentimento della manifestazione non sia colorato politicamente. In molti ci tengono a dire che non hanno particolare simpatia per l’attuale centro-sinistra, e non sono qui a manifestare contro B. a sostegno del Pd. “Siamo chiaramente delusi da un’opposizione che non fa opposizione”, dice Serena Sardi, tra gli organizzatori dell’evento. 30 anni, arrivata otto anni fa a Londra per studiare, ha scelto di rimanere. Ora lavora per una charity britannica, la Seven Nation Army.

Per Serena, le cose possono cambiare. Ma non basta – dice – solo protestare contro l’attuale Presidente del Consiglio: “Berlusconi è l’esempio di un problema che è complessivo della politica italiana. Non serve sostituirlo con un altro Berlusconi. Serve una nuova classe politica che non serva sé stessa.” Anche Enrico, 6 mesi appena, dal suo passeggino porta un cartello tricolore per la Costituzione. “Se non la difende lui, chi lo fa?” si chiede la mamma Benedetta, medico, originaria di Cremona e residente a Londra da 4 anni.

Oltre a Londra, altre manifestazioni parallele si sono svolte ad Amsterdam, Bruxelles, Parigi, Ginevra, Edimburgo ed Helsinki.

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