Silvia Zangrilli insegna nella scuola elementare Ikbal Masih di Roma, al collo porta un cartello che richiama l’articolo 34 e al megafono declama la Costituzione: “Sono qui per la scuola pubblica – dice -. Sono qui perché insegno in una scuola aperta a tutti, rom, albanesi, cinesi, italiani e perché voglio che continui ad essere così. Sono qui per garantire la pluralità dell’insegnamento attraverso il confronto, sono qui per dire che non inculchiamo alcunché”. Mentre sfila il corteo vengono scanditi slogan come “La Costituzione non si tocca, la difenderemo con la lotta” o “Una sana e robusta Costituzione è la migliore garanzia per la nostra Nazione”, li ripete anche Edda Billi, della Casa internazionale delle donne. Lei al collo porta un cartello provocatorio: “Viva la squola privata”, dice che vuole fare carriera: “E’ per il mio curriculum – spiega Edda – voglio diventare ministro della Pubblica istruzione”.
Ci sono anche i genitori, gli insegnanti e i bambini del settimo circolo Montessori. Sfilano tutti assieme sfoggiando orecchie da asino. A chi chiede se hanno paura delle accuse di strumentalizzazione dei piccoli scolari rispondono: “E’ l’ultimo dei problemi. I bambini sono parte della scuola. E’ per loro che siamo qui. È per garantire io loro futuro. Bisogna preoccuparsi dei problemi veri, di quello che stanno facendo all’istruzione”. Franco Desiano è un ricercatore, partecipa alla manifestazione con tutta la famiglia e al collo porta un manifesto che ricorda l’articolo 11: “L’ho scelto perché lo sento mio. Perché è parte della mia cultura, lo ritengo particolarmente importante”. La maestra Carla porta i disegni dei suoi alunni. Insegna alla scuola elementare nel quartiere di San Basilio, alla periferia di Roma: “Io la Costituzione la insegno in classe. I bambini partecipano attivamente, leggono, commentano, talvolta dimostrano disappunto. Ma soprattutto imparano il valore della libertà e dell’uguaglianza. Oggi sono qui per ribadire l’importanza dell’informazione di base, fondamentale per diventare cittadini”.